Varie dai fronti

L’agenzia di stampa tedesca Wolff Bureau, comunica di aver ricevuto un telegramma da Atene in cui si dice che il Governo greco avrebbe rifiutato di accordare la richiesta dell’Intesa circa l’utilizzo della ferrovia Patrasso-Atene-Larissa per il trasporto verso Salonicco delle truppe serbe in arrivo da Corfù. Secondo i circoli politici greci, questa concessione equivarrebbe alla concessione di una piena occupazione militare del territorio greco da parte dell’Intesa. Un ulteriore comunicato ufficiale assicura che tra Corona, Governo e Parlamento greco c’è una piena unità di vedute ed un accordo totale circa il proseguimento della politica di neutralità sinora applicata. Certo è che se vogliono restare neutrali devono almeno in parte modificare certi atteggiamenti, il caso dell’ufficiale che intercettava le comunicazioni francesi e la cessione dei sacchi russi alla Bulgaria non sono certo fatti trascurabili. In merito alla questione dei sacchi, in questi giorni vi è stata una dichiarazione del ministro Sculudis, coinvolto nello scandalo, che si chiama fuori da ogni coinvolgimento nella questione. Egli afferma che nessun membro del Governo è coinvolto.

Un’altro comunicato proveniente dalla regione balcanica ci informa che le voci circa un possibile accordo fra Germania e Romania sono prive di ogni fondamento. La notizia di qualche giorno fa circa un possibile accordo commerciale tra i due stati non è vera.

In Canada l’opinione pubblica chiede un maggior supporto alla guerra. Manifestanti provenienti da tutto lo stato si sono riuniti ad Ottawa per chiedere una forma di coscrizione per supportare la guerra. Per ora, dice il Governo canadese, non si ha l’intenzione di promulgare nessuna legge di coscrizione. I volontari hanno già raggiunto i 300.000 e i nuovi arruolati arrivano con una media di un migliaio al giorno. Per questa ragione e per non togliere manodopera alle fabbriche che devono supportare a pieno regime la produzione bellica, non ci sarà nessuna forma di coscrizione.