Marsa el Moresa in mano italiana

La città di Marsa el Moresa e Porto Bardia presso la baia di Solum al confine tra Egitto e Libia è caduta ieri in mano italiana. Tale occupazione, oltre ad essere un chiaro successo militare, dimostra anche quanto cordiali siano i rapporti italo inglesi e potrebbe rappresentare la base per il tanto atteso accordo per definire le questioni coloniali tra Italia ed Inghilterra in nord Africa. L’ampio golfo rappresenta oggi l’attuale confine tra l’Egitto, protettorato inglese e la Marmarica italiana, l’estremo confine orientale della Libia.

Marsa Moresa rappresenta la prima insenatura in cui possono attraccare le navi provenienti da nord nell’area e rappresenta quindi un importante punto logistico, considerando che il resto della costa del settore italiano è scosceso ed attraversato da ripidi declivi.

La spedizione fu predisposta a partire dal 3 maggio con l’ammassamento di uomini mezzi e materiali a Tobruk. Il 4 fu raggiunta Moresa e da qui partì la spedizione del geneale Latini per Bardia. Il 5 maggio fu occupata senza incontrare particolare resistenza. Un nostro cacciatorpediniere entrava nella baia lo stesso giorno.

L’occupazione del porto era un obiettivo previsto sin dall’inizio della campagna libica ma solamente ora, dopo le sconfitte dei senussiti ed una più favorevole situazione in Marmarica, si sono presentate le condizioni ideali per attuarla. Questa occupazione rappresenta un notevole successo per l’esercito italiano in quanto consente di avere un importante punto di appoggio per la repressione delle ultime sacche di resistenza dei senussiti eliminando una delle loro ultime fonti di rifornimento.

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