Si avanza sulla sinistra Piave; il Re al fronte conferisce con Caviglia

I nostri pontieri continuano alacremente il loro lavoro di costruzione di ponti per il transito di altri reparti sulla sinistra Piave, e permettere nel contempo il collegamento con i reparti delle nostre teste di ponte già presenti sulla sponda sinistra al fine di per rifornirli e procedere allo sgombero dei feriti; in località Pederobba è stato realizzato un ponte che ha permesso il transito del battaglione alpini M. Stelvio e del 138° fanteria francese. Dopo poco l’artiglieria nemica ha però centrato il ponte distruggendolo e lasciando isolati i reparti, che sono comunque passati all’attacco: sulla sinistra i francesi si sono mossi verso i monti Pianar e Perlo, mentre sulla destra gli alpini hanno vinto la tenace resistenza nemica catturando un gran numero di prigionieri ed entrando negli abitati di Villanova e San Pietro di Barbozza. Quando non si riesce a realizzare i ponti o questi vengono colpiti dall’artiglieria austriaca, i collegamenti con le nostre truppe sulla sinistra Piave vengono garantiti dal lancio di sacchi di viveri e munizioni tramite aeroplani e grazie ad eroiche azioni di valenti nuotatori. Tutti i reparti che si è riusciti a far transitare sulla sinistra Piave hanno portato avanti decisi attacchi costringendo le truppe avversarie della 6a armata austro-ungarica a retrocedere sulla linea Segusino-Barbaria-M. Moncader-Miane-ovest di Conegliano.

Intanto altri reparti hanno passato il Piave sui ponti di Salettuol e Palazzon, che l’artiglieria austriaca non è riuscita a centrare; sono passati sulla sinistra del fiume la brigata Como (23° e 24°fanteria), la brigata Bisagno (209° e 210° fanteria) e la Sassari (151° e 152° fanteria), che sono avanzati fino agli abitati di S. Lucia e Marcon. I fanti delle nostre brigate fanno a gara per il raggiungimento degli obiettivi prefissati ed attaccano con impeto, tanto i comandanti devono tenerli a freno per non perdere il coordinamento con la nostra artiglieria: la Como ha catturato 2.610 prigionieri, 148 mitragliatrici, 6 cannoni e 2 lanciabombe, mentre la Bisagno 500 prigionieri, 9 mitragliatrici e 3 cannoni. L’avanzata delle nostre truppe sulla sinistra Piave ha permesso di penetrare per 8 chilometri nel dispositivo di difesa avversario; al fine di sfruttare l’auspicabile ulteriore retrocessione del nemico, Diaz ha ordinato alla 1a divisione di cavalleria di passare il Piave e mettersi a disposizione del gen. Lord Cavan.

Sua Maestà il Re si è recato presso il comando dell’8a Armata ed ha conferito col gen. Caviglia per essere aggiornato sulla situazione ricevendo notizie sull’andamento delle operazioni sulla sinistra Piave.

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