Passato il Piave in più punti; contrattacchi austriaci sul Grappa

Secondo le direttive impartite da Diaz, il generale Giardino ha dato ordine di fermare gli attacchi verso i bastioni del Grappa e di simulare azioni offensive per far credere agli austriaci che la pressione italiana nel settore stia continuando, il tutto al fine di non permettere al nemico di far affluire forze verso il Piave; il comandante della 4a Armata ha pertanto ordinato ai suoi comandanti di corpo d’armata che i turni di riposo debbano essere fatti a ridosso del massiccio, onde avere pronto impiego dei reparti nel caso in cui il nemico desse segno di voler spostare forze verso il settore del Piave. Gli austriaci hanno però imbastito un massiccio attacco sul Pertica, dove sono stati pesantemente investiti dal tiro di sbarramento della nostra artiglieria e dove si susseguono assalti e contrassalti con furibonde mischie corpo a corpo; sul Col del Cuc è fallito l’attacco del 14° Schützen, ma l’azione nemica verso il Valderòa è stata coronata da successo: la sella è stata presa e la brigata Aosta (5° e 6° fanteria) si è dovuta ritirare; i nostri assalti per la riconquista della posizione perduta sono stati respinti.

Sul Piave i nostri genieri sono riusciti ad allestire un ponte in località Pederobba, permettendo il transito dei battaglioni alpini Bassano e Verona e del 107° fanteria francese; subito dopo il ponte è stato centrato dall’artiglieria austriaca ed è stato interrotto. I reparti transitati sulla sinistra del fiume hanno costituito una testa di ponte occupando Valdobbiadene, con l’obiettivo di puntare verso M. Cesen, pilastro occidentale delle prealpi bellunesi; gli austriaci hanno attaccato nel punto di saldatura tra il Verona ed il Bassano ma sono stati respinti. Un altro ponte è stato realizzato sul Montello in località Fontana del Buoro, dove in presenza del generale Caviglia sono transitati i reparti delle brigate Cuneo (7° ed 8° fanteria), Mantova (113° e 114°) e Messina (93° e 94°) e la 1a divisione d’assalto; poco distante è stato realizzato un altro ponte sul quale sono transitate le brigate Pisa (29° e 30° fanteria) e Piemonte (3° e 4° fanteria). In località Falzè il ponte realizzato dai nostri genieri è stato centrato dall’artiglieria nemica quand’era ancora in fase di attraversamento da parte di alcuni reparti d’assalto: 200 arditi e 60 pontieri sono stati trascinati via dalla corrente. Stessa sorte per il tentativo di realizzazione di un ponte a Nervesa, dove il manufatto è stato centrato in pieno e distrutto. I reparti che sono riusciti a transitare sulla sponda sinistra del Piave, appoggiati dalle nostre artiglierie schierate sul Montello, hanno attaccato le prime linee austriache conquistando i villaggi di Mosnigo, Sernaglia e Moriago; i contrattacchi austriaci sono stati respinti e sono stati catturati 3.200 prigionieri e 200 mitragliatrici. In tutto la testa di ponte creata sulla sinistra Piave conta 29 battaglioni tra reparti d’assalto e di fanteria, e gode dell’efficace appoggio dell’imponente massa di artiglieria posizionata sul Montello.

Nel frattempo i reparti italiani ed inglesi che nei giorni scorsi hanno occupato le Grave di Papadopoli, sono riusciti a passare sulla sinistra Piave appoggiati dall’artiglieria italiana e britannica creando anche qui una solida testa di ponte.

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