“Ippopotamo” è il soprannome che i nostri alpini hanno dato ad un cannone calibro 149 mm, posizionato sul fronte del Trentino nella zona dell’Adamello.
Si tratta di un pezzo di artiglieria da assedio e da fortezza prodotto dalla Ansaldo, già in uso durante la Guerra di Libia; è in ghisa e acciaio, la canna è lunga 3.980 mm, peso complessivo 60 quintali, con un alzo massimo di 35° e una gittata di 9.300 m; è a retrocarica su affusto rigido a ruote, queste ultime munite di un particolare sistema di cingoli che ne facilitano il traino su terreni soffici. Questo cannone ha in dotazione due tipi di granate: quella ordinaria da 30,5 Kg, e la granata a shrapnel da 35 Kg.
Il trasporto del pezzo fino alla linea del fronte è cominciato il 9 febbraio partendo dalla cittadina di Temù (Val Camonica), giungendo la sera stessa a Malga Caldea (1.580 m), trainato da cavalli fino alla fine della strada campestre in Val d’Avio. Data l’abbondante neve, per trasportarlo oltre si è reso necessario smontare il cannone in due carichi separati (canna ed affusto), montati su slitte trainate da oltre duecento tra alpini e genieri. Dopo una tappa intermedia al Rifugio Garibaldi (2.548 m) il 17 aprile, il trasporto è giunto a destinazione in località Passo del Venerocolo (3.236 m) il 27 aprile, dopo aver superato 1.500 metri di dislivello. L’impresa è stata particolarmente ardua dato che il traino è avvenuto solo nelle ore notturne per evitare la ricognizione aerea nemica, e durante il trasporto il cannone è anche stato seppellito da un valanga che ha causato la morte di una quarantina di soldati; il recupero del pezzo ha richiesto due giorni di durissimo lavoro.
Il primo colpo dalla posizione in cui è stato piazzato, è stato sparato la mattina del 29 aprile in appoggio alla vittoriosa azione degli alpini contro il Crozzon di Folgorida (gruppo dell’Adamello).
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