Iniziato l’assalto verso Gorizia: preso il Sabotino

Dopo la violentissima preparazione delle numerose artiglierie italiane posizionate su quel settore del fronte, i reparti italiani schierati di fronte al Sabotino hanno dato inizio all’offensiva prevista, balzando fuori dalle trincee e giungendo fulmineamente sulle posizioni avversarie prima ancora che i difensori potessero uscire dai loro ricoveri, facendone prigionieri un gran numero. In breve tempo è stata raggiunta la vetta del Sabotino, un poderoso baluardo a difesa della testa di ponte di Gorizia, la cui conquista getta le basi per la possibile presa della città da parte delle nostre truppe: la sperimentata tenacia dei dalmati e la leggendaria ostinazione degli Schützen sono state annullate a suon di cannonate, dopodiché i fanti italiani hanno completato l’opera con le loro baionette e preso il Sabotino con un fulmineo assalto durato in tutto 35 minuti. Il successo conseguito va ascritto in gran parte alla meticolosa preparazione dei mesi scorsi, durante i quali furono approntati lavori di approccio alle linee nemiche consistenti in un paziente lavoro di avvicinamento a queste tramite scavi che hanno portato le nostre linee a ridosso delle trincee austriache, riducendo quindi al minimo la distanza da coprire allo scoperto durante l’assalto; in questo modo le fanterie italiane sono balzate fuori dalle loro trincee in concomitanza della conclusione del tiro delle nostre artiglierie sulle linee nemiche, giungendo rapidamente a contatto con esse prima che i difensori potessero uscire dai ricoveri e posizionarsi a difesa. La consapevolezza di uscire all’assalto sapendo ridotto al minimo il rischio di essere colpiti durante l’avanzata allo scoperto, ha grandemente giovato al morale delle truppe. I lavori di avvicinamento sono stati eseguiti sotto la direzione del colonnello Pietro Badoglio.
Contemporaneamente la 12a divisione ha attaccato nel settore del Podgora, con la brigata Casale che si è attestata sul crinale del monte e ne ha conquistato la vetta; la brigata Pavia ha nel contempo avanzato nella piana di Lucinico e si è approssimata ai ponti sull’Isonzo.
Sul Carso unità nemiche hanno contrattaccato i reparti italiani che ieri hanno occupato le cime del S. Michele: gli austriaci sono stati ovunque respinti.Gorizia1

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