Il generale Joffre

Joseph Jacques Césaire Joffre  è nato a Rivesaltes paese dei Pirenei, il 12 gennaio 1852. Di origini modeste, il padre era viticoltore, entrò nell’esercito a diciotto anni, durante la guerra franco-prussiana scoppiata l’anno seguente servì come soldato semplice. Dopo la guerra si laureò in ingegneria all’École polytechnique. Ottenuto il grado di tenente, fu mandato in servizio in Indocina e poi come capitano in Nordafrica e in Madagascar. In tutte queste occasioni ebbe l’opportunità di mettersi in luce come brillante ufficiale ed ebbe anche modo di conoscere e prestare servizio sotto Joseph Gallieni. Proprio Gallieni, dopo aver rifiutato la nomina per sé stesso, appoggiò l’elezione di

Il generale Gallieni

Joffre a capo dell’esercito francese, nel 1911.

Negli anni tra il 1911 e il 1914 si adoperò per riformare l’esercito orientandolo verso le proprie visioni tattiche: le dottrine d’attacco di Ferdinand Foch, sfrondando i vertici dell’esercito dagli elementi considerati “difensivisti”. Joffre era un assoluto sostenitore della guerra d’attacco, allora dottrina prevalente in Europa, e tale visione era l’asse fondante del Piano XVII, il piano che, dal questo agosto, è deputato a contrastare l’offensiva tedesca con un’immediata controffensiva in Alsazia e Lorena. Questa strategia peril momento si stà dimostrando fallimentare, improntata com’è su considerazioni prettamente teoriche e filosofoche (lo “slancio vitale” dell’esercito francese) più che su valutazioni sulle nuove tecnologie e condizioni della guerra totale.

Per l’aspetto bonario e la reputazione di impassibilità davanti a qualsiasi situazione fu soprannominato “papà Joffre”.