I caimani del Piave

Tra i reparti speciali del Regio Esercito spiccano quelli che sono stati soprannominati “caimani del Piave”; i soldati di questi reparti compiono azioni temerarie oltre le linee nemiche in condizioni estreme e con un totale ed assoluto sprezzo del pericolo.

Intanto il nome “caimani” è dovuto al fatto che per eseguire le loro incursioni questi soldati attraversano il fiume a nuoto, preferibilmente di notte per non essere avvistati dagli austriaci, avendo affioranti in superficie solo le narici, tenendo il pugnale tra i denti e muovendosi con una raffinatissima tecnica di nuoto che permette loro di spostarsi nell’acqua senza crearvi increspature. La divisa è costituita dai soli calzoncini da bagno ed il mimetismo é garantito dall’avere il corpo cosparso da una mistura di grasso (che inoltre ripara dal freddo) e fuliggine.

Il reclutamento avviene di preferenza tra i nativi della zona del Piave, ovvero tra uomini che conoscono alla perfezione ogni più piccola ansa del fiume; l’addestramento è poi curatissimo riguardo il nuoto e le tecniche di combattimento col pugnale, col quale saltano improvvisamente addosso ai soldati austriaci che vengono fulmineamente freddati con un rapido colpo alla gola. I “caimani” vengono anche addestrati al combattimento a mani nude, ricevendo una formazione specifica da parte di personale, soprattutto della Regia Marina, che ha appreso le arti marziali durante le missioni svolte agli inizi del secolo in estremo oriente.

Lo scopo delle incursioni dei “caimani” è generalmente la neutralizzazione di nidi di mitragliatrici e postazioni dell’artiglieria in previsione dell’assalto a massa dei reggimenti di fanteria (operazioni queste più specifiche per gli Arditi), ma soprattutto le incursioni in profondità nel territorio nemico per danneggiare le linee telefoniche e di comunicazione, e per compiere atti di sabotaggio in genere. Da qui l’importanza di reclutare i “caimani” tra abitanti del luogo, dato che spesso si rende necessario l’appoggio ed il riparo presso gente amica oltre le linee austriache.

Nell’immagine, una tavola de “La Domenica del Corriere”.

FacebooktwitterredditpinterestlinkedinmailFacebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

www.notiziedalfornte.it: La prima guerra mandiale dopo 100 anni powered by P2Easy.com