Enrico Toti

Enrico Toti nasce a Roma il 20 agosto del 1882 da Nicola Toti e Semira Calabresi. Nel 1897 si imbarca sulla nave scuola Ettore Fieramosca, poi sulla corazzata Emanuele Filiberto e infine sull’incrociatore Coatit. E’ durante questa esperienza in marina che Toti acquisisce tutti quei valori nei quali crederà fermamente per il resto della sua vita. Congedatosi dalla Regia Marina a causa della morte del fratello, che gli impone di provvedere alle necessità della famiglia, entra nelle Ferrovie nel 1905. Il 27 marzo del 1908 rimane vittima di un grave incidente sul lavoro, in conseguenza del quale gli viene amputata la gamba sinistra a livello del bacino. Nel 1911 compie una grande impresa sportiva, e pedalando in bicicletta con una gamba sola arriva a Parigi, attraversa il Belgio, l’Olanda, la Danimarca e la Finlandia, per poi attraversare anche la Russia e la Polonia; rientra in Italia nel 1912 e nel 1913 compie un’altra impresa ciclistica partendo da Alessandria d’Egitto per arrivare fino al confine col Sudan, fermato però dalle autorità inglesi che hanno considerato troppo pericoloso proseguire oltre. All’ingresso dell’Italia in guerra, Toti fa domanda di arruolamento ma viene respinta; decide di raggiungere comunque il fronte dove viene inquadrato come volontario dei servizi civili. Nel gennaio del ’16 riesce, tramite l’interessamento di S.A.R. il Duca D’Aosta Emanuele Filiberto, comandante della terza armata, ad entrare, sempre come civile, in forza al 3° reggimento bersaglieri ciclisti; il comandante del reparto, maggiore Rizzini, gli fa avere avere la divisa, le stellette, e l’elmetto piumato.
Il giorno 6 agosto del 1916 Toti esce dalla trincea insieme al reparto per assaltare quota 85 vicino Monfalcone; viene colpito una prima volta, ma continua a lanciare bombe contro il nemico, venendo colpito una seconda volta; mentre un compagno cerca di trarlo in salvo tirandolo per la gamba, Toti lo caccia scalciando e si alza per scagliare la sua gruccia contro il nemico in gesto di estrema lotta; una terza pallottola lo colpisce e prima di morire riesce a baciare le piume sul suo elmetto.