Cadorna ferma l’offensiva sul Carso

Mentre l’artiglieria avversaria batte senza tregua i passaggi obbligati per l’afflusso delle truppe che alimentano l’offensiva italiana, la brigata Pinerolo ha occupato il Volkovnjak, mentre la 4a divisione è giunta in prossimità dell’abitato di Castagnevizza, ma l’impiego della 17a divisione austriaca di riserva ha permesso a Boroevič di alimentare la difesa. L’esaurimento della riserva di munizioni per l’artiglieria ed il peggioramento delle condizioni meteorologiche ha portato Cadorna a decidere per la sospensione dell’offensiva su tutto il fronte. L’azione italiana, unitamente alle due precedenti susseguitesi alla vittoriosa battaglia che in agosto aveva permesso la conquista di Gorizia, non ha avuto il successo sperato; la ragione va ricercata nel fatto che in agosto l’impiego a massa delle bombarde nel settore d’attacco aveva determinato il verificarsi del determinante fattore sorpresa sull’avversario, fattore che, ovviamente, nelle successive offensive è venuto a mancare. Il bilancio da parte italiana porta le seguenti cifre: 180 ufficiali morti, 701 feriti e 107 dispersi; per la truppa 4.605 morti, 19.221 feriti e 9.110 dispersi. Nel totale 33.924 uomini posti fuori combattimento. Gli austro-ungarici lamentano 55 ufficiali morti, 170 feriti e 180 dispersi; 2.327 militari di truppa morti, 11.858 feriti e 7.939 dispersi. In totale 22.529 uomini fuori combattimento. In ultimo va fatto notare come il numero di prigionieri catturati dagli italiani vada sempre aumentando ad ogni offensiva, circostanza che trova spiegazione nell’azione sempre più efficace dell’artiglieria italiana, che sottopone i soldati austriaci ad interminabili e violentissimi bombardamenti che determinano il crollo nervoso di numerosi soldati imperiali; interi battaglioni di nazionalità ceca si sono arresi senza combattere e, fatto di particolare rilevanza, anche unità composte principalmente da soldati di lingua tedesca si sono sfasciati al primo urto contro le ondate degli assalti italiani. Gli episodi di strenua resistenza hanno invece visto protagonisti soprattutto reparti di lingua slovena.

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