Ultimatum della Germania alla Russia

Berlino: la Russia revochi mobilitazione o sarà guerra – La Nota comunicata alla Francia – La mobilitazione tedesca – Londra in allarme

Con una nota inviata contemporaneamente alla Russia e alla Francia, alleata dell’Impero dello Zar Nicola II, la Germania intima alla Russia un ultimatum: si fermino entro 24 ore le manovre di mobilitazione generale o anche la Germania mobiliterà.

Il Presidente Francese Poincaré e il Primo Ministro René Viviani, appena tornati dal congresso Franco-Russo, ricevuto dall’ambasciatore la Nota Ultimatum tedesca, hanno subito contattato lo Zar per verificare le affermazioni del Governo tedesco. Non è noto il contenuto del contatto diplomatico.

Osservatori internazionali riferiscono che la mobilitazione della Germania può voler dire guerra entro 24 ore o anche meno. Grazie alla straordinaria rete ferroviaria e all’organizzazione e al perfezionamento dell’apparato militare, l’esercito tedesco può marciare in attacco in meno di un giorno dalla proclamazione della mobilitazione generale. Al contrario la Russia ha bisogno di qualche settimana per portare in prima linea l’esercito. Il vantaggio dell’Esercito dello Zar – che ha mobilitato già ieri – è solo sulla carta quindi e può essere vanificato in meno di un giorno.

A Londra intanto continua il braccio di ferro tra gli interventisti e i neutralisti. Il partito liberare quasi all’unanimità non vuole alcun coinvolgimento del Regno Unito nel conflitto che si va delineando. Al contrario, il Primo Ministro Asquith e il suo più stretto collaboratore Sir Edward Grey, sarebbero propensi per l’intervento britannico. Non è un mistero che i piani di guerra tedeschi prevedano, in caso di conflitto con la Russia, un’invasione preventiva della sua alleata Francia attraverso il Lussemburgo e il Belgio. Non è chiaro fino a che punto il Regno Unito debba spingersi nel difendere la neutralità di cui è garante per questi due paesi. Non a caso il dibattito politico in questi giorni si è spostato su questa questione, giudicata dal parlamento inglese come cruciale per determinare la futura posizione diplomatica dell’Impero britannico.