Si sta per ritirare la marea austro-tedesca in Russia?

All’indomani della battaglia del fiume Sereth, la situazione complessiva sul fronte orientale sembra migliorare e confermare le previsioni dei Governi dell’Intesa secondo i quali l’offensiva tedesca, benchè agguerrita ed efficace, non è in grado di mettere fuori combattimento la Russia entro l’arrivo della stagione fredda. Se così dovesse essere, e i segnali di un progressivo stabilizzarsi del fronte orientale sono abbastanza evidenti, la Russia avrebbe neutralizzato una delle più grandi campagne militari della storia e assorbito un micidiale colpo che complessivamente è costato agli Imperi Centrali enormi quantità di materiali e capitali umani difficilmente sostituibili.

I generali Hindenburg e Ludendorff

I generali Hindenburg e Ludendorff

La battaglia del fiume Sereth, combattuta tra il 7 e l’8 settembre e conclusasi con una brillante vittoria russa, secondo l’Alto Comando Russo è l’inizio della riscossa. Lo stesso Zar Nicola ha indirizzato alle proprie truppe un messaggio di congratulazioni e di gioia. La marea tedesca è al suo culmine e con l’inverno le operazioni si fermeranno per ricominciare nella primavera del 1916 quando le truppe zariste potranno contare su quasi due milioni di soldati di rimpiazzo.

Da Berlino, nonostante i continui comunicati che parlando di avanzate sempre più risicate e di una resistenza che costa all’esercito tedesco dolorissime perdite per ogni chilometro conquistato, trapela un certo nervosismo in seno ai comandi più alti. I Generali Hindemburg e Ludendorff avrebbero chiesto rinforzi per mettere a segno il colpo decisivo e sfondare la linea russa con l’intento di conquistare Riga e aprirsi la via per Pietrogrado a nord e condurre una serie di battalgie di accerchiamento sui fronti meridionali ma pare che il Comandante dello Stato Maggiore tedesco, il Generale Erich von Falkenhayn abbia negato i necessari rinforzi e costretto i vittoriosi comandanti a proseguire con quel che hanno a disposizione e quel che è rimasto operativo dopo due mesi di sanguinosissime battaglie e un’avanzata che non ha solo allungato le linee di comunicazione e di approvigionamento creando seri problemi logistici, ma ha anche allungato il fronte e diluito la concentrazione delle armate austro-tedesche di fronte ad un nemico che può combattere ogni scontro con superiorità numeriche schiaccianti.

Il rifiuto del Generale von Falkenhayn di fronte alla domanda di rinforzi del Generale Hindemburg, il cui nome gode di una fama senza precedenti in tutta la Germania, pone due importanti quesiti. I rinforzi chiesti – se disponibili – dove sono stati collocati? Le forze tedesche sono rimaste sulla difensiva per quasi tutto il 1915 sul fronte occidentale mentre sono passate all’offensiva sul fronte orientale. Il no di Falkenhayn potrebbe significare che è arrivato il momento in cui la Germania ha consumato il proprio capitale umano e non è in grado di fare fronte alle perdite crescenti con il reclutamento delle nuove leve oppure che il Comandante dello Stato Maggiore ha in mente un altro piano. Da mesi si parla di un intervento nel conflitto europeo della Bulgaria a favore degli Imperi Centrali e della Romania a fianco dell’Intesa. Il fronte balcanico potrebbe quindi essere il punto in cui Falkenhayn progetta di colpire con forza per spostare l’ago della bilancia mettendo subito fuori gioco un alleato minore dell’Intesa e, considerando che la guerra in Serbia ormai langue da molti mesi e persino Vienna pare aver perso interesse nel mettere fuori gioco Belgrado e vendicare l’omicidio della coppia reale, la Romania potrebbe essere la vittima ideale della grande strategia di Falkenhayn.

Oppure il Comandante potrebbe avere in mente un colpo per sbloccare la situazione di stallo in Francia e compiere quello che le armate francesi e inglesi hanno inutilmente cercato di fare: uno sfondamento del fronte trincerato e ricreare i presupposti per una guerra di movimento.

L’altro grande quesito è: la popolarità crescente e la fama di indiscusso, brillante e invincibile comandante di Hindemburg e del suo aiutante Ludendorff, potranno essere messe a bada dall’opaca figura dell’ex ministro della guerra e ora Comandante dello Stato Maggiore tedesco Erich von Falkenhayn?

 

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