Serbia sotto attacco, caos in Grecia

Annunciate da un fitto bombardamento, le fanterie austro-tedesche hanno scatenato l’offensiva su tutto il fronte con la Serbia.

Centinaia di bocche da fuoco, anche di grandi dimensioni, hanno iniziato un durissimo martellamento delle posizioni serbe effettuando un efficace tiro di controbatteria e demolendo in poche ore le fortificazioni che le forze di Belgrado avevano predisposto, arrivando a battere – guidate da osservatori aerei – anche depositi e centri di smistamento nelle retrovie. Particolarmente efficace e distruttivo è stato il bombardamento di Belgrado, dove l’antica fortezza è stata oggetto di un massiccio fuoco di artiglieria pesante che ha causato seri danni e grandi perdite umane sia tra civili che militari.

Diversamente dalla scorsa invasione della Serbia guidata dal Governatore Potiorek, questa volta le forze austro-tedesche comandate da Mackensen, il generale tedesco la cui brillante azione ha consentito lo sfondamento del fronte russo e l’incredibile avanzata verso ovest, hanno non hanno varcato solamente la Drina e la Sava ma hanno effettuato anche diversi tentativi di attraversare il Danubio sin dal primo giorno. Le forze della Serbia sono così impegnate su tutto il fronte rendendo complicato l’indirizzamento delle riserve assottigliate dopo l’invio frettoloso di almeno 100.000 uomini sul fronte bulgaro.

Per ora non ci sono conferme di azioni ostili da parte dell’esercito di Sofia.

Pare anzi che il Governo dello Tsar Ferdinando abbia risposto con un secco no alle richieste congiunte di Russia, Francia, Inghilterra e Italia. Le delegazioni diplomatiche dei predetti paesi hanno presentato formale richiesta dei passaporti per abbandonare il Regno di Bulgaria mentre la mobilitazione generale procede ad un ritmo rallentato dalle cattive vie di comunicazione e da un apparato militare che viene giudicato non al passo con i tempi. Secondo fonti interne, saranno necessarie ben 12 settimane perchè la mobilitazione giunga al completamento.

A Salonicco intanto sono già sbarcati 22.000 soldati francesi e in giornata sono attesi i primi fanti inglesi. Tutte le forze del corpo di spedizione dell’Intesa in Grecia sono state prelevate dal fronte dei Dardanelli. Pertanto è probabile che il comando britannico, considerando infausta l’evoluzione della situazione strategica e tattica a Gallipoli, abbia aderito alla linea francese e abbia deciso di disimpegnarsi per appoggiare la Serbia e fornire un deterrente all’ingresso in guerra della bulgaria.

Ad Atene prosegue la crisi istuituzionale. Re Costantino ha nominato un nuovo gabinetto che, nelle intenzioni del Monarca, dovrebbe avere l’appoggio dell’opposizione e parte della coalizione del precedente governo. Venizelos, Primo Ministro dimissionario, ha fatto sapere che non farà ostruzionismo per bloccare le decisioni del Parlamento. Le forze politiche fedeli a Venizelos potrebbero avere i numeri per impedire il governo del Regno e paralizzare il paese. La mobilitazione generale a scopo difensivo prosegue mentre Costantino fa sapere che le forze armate greche non opporranno resistenza a quelle dell’Intesa nelle operazioni di sbarco.

La posizione ambigua di Re Costantino, con il colpo al cerchio e poi alla botte, pare scontentare più Berlino e Vienna che Parigi e Londra, ma crea una profonda frattura tra il Governo di Venizelos e le scelte di politica estera del Primo Ministro dimissionario e la condotta attuale della Grecia, ufficialmente neutrale ma divenuta terreno di transito di armate straniere.

 

FacebooktwitterredditpinterestlinkedinmailFacebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

'Serbia sotto attacco, caos in Grecia' has no comments

Be the first to comment this post!

Would you like to share your thoughts?

www.notiziedalfornte.it: La prima guerra mandiale dopo 100 anni powered by P2Easy.com