Orrore in Belgio: fucilata l’infermiera Edith Cavell

Nonostante l’intensa e pressante azione diplomatica statunitense e spagnola, questa mattina alle ore 7.00 l’infermiera britannica Edith Cavell, condannata a morte per fucilazione dal Tribunale Militare Tedesco installato a Bruxelles, è stata giustiziata.

A nulla sono valsi i tentativi del diplomatico Brand Whitlock, legato statunitense nel Belgio, che più volte ha chiesto formalmente al Governatore Tedesco del Belgio occupato Moritz von Bissing di communtare la pena o di sospenderla. Un disperato tentativo di covincere le Autorità Militari tedesche è stato compiuto ieri sera da una delegazione formata da due membri della Delegazione statunitense nel Belgio, il Segretario Hugh Gibson e l’Avvocato Maitre G. de Leval, accompagnati dal Ministro spagnolo Rodrigo Saavedra y Vinent, Secondo Marchese di Villalobar.

Non sono servite nemmeno le rimostranze statunitensi e l’invito a non compromettere le già precarie relazioni diplomatiche e la popolarità tedesca in serio declino dopo gli incidenti del Lusitania e i drammatici fatti di Lovanio, saccheggiata e data alle fiamme ad agosto dell’anno scorso da bande di soldati tedeschi ubriachi che si sono anche macchiati dell’uccisione di un gran numero di civili belgi.

Il Barone von der Lancken, Governatore Civile del Belgio occupato, ha autorizzato l’esecuzione nonostante durante il dibattimento avesse lasciato trapelare la propria convinzione circa la necessità di concedere la grazia alla Cavell poichè “aveva aiutato in buona fede” soldati di tutte le nazionalità, anche tedeschi.  Molto probabilmente il braccio di ferro tra le Autorità militari e quelle civili ha visto le prime vincere in uno scontro rimasto dietro le quinte e trapelato solo attraverso le dure parole del von Bissing che ha dichiarato che “nell’interesse dello Stato” la pena di morte andava eseguita immediatamente, negando quindi alla Cavell la possibilità di appellarsi a più alte Autorità tedesche.

Informata dal Reverendo Le Seur, Cappellato militare tedesco, già ieri sera della propria esecuzione imminente, la Cavell avrebbe trascorso le ultime ore con il conforto spirituale del Cappellano Anglicano, Reverendo Stirling Gahan che l’avrebbe trovata serena e coraggiosa fino all’ultimo. I due avrebbero parlato a lungo e il Reverendo avrebbe poi amministrato il Sacramento della Comunione. Le ultime parole della Cavell, prima di separarsi da Stirling Gahan, sono state: “Non ho ne paura ne riluttanza. Ho visto la morte così spesso che non mi spaventa più. Il tempo concessomi per riflettere è stata una grande grazia. Tutti sono stati molto gentili. Così avrei voluto dire e così farò davanti a Dio e all’Eternità: realizzo che il patriottismo non è abbastanza. Non devo avere odio o amarezza nei confronti di alcuno.”

Condotta insieme all’architetto belga Philippe Baucq, suo collaboratore nelle azioni clandestine contestate, davanti al plotone d’esecuzione, la Cavell avrebbe potuto per un istante scorgere Sorella Elisabeth Wilkins, rimasta per ore sotto la pioggia battente per poter dare l’ultimo saluto all’amica, prima di essere portata dalla prigione al poligono di tiro di Tir National.

Philippe Baucq, accompagnato da un prete cattolico, avrebbe rilasciato queste ultime dichiarazioni:

“Muoio per il mio paese, senza pentirmi di quel che ho fatto; muoio come un Cristiano. La mia più grande sofferenza e’ lasciarvi, moglie mia cara, figli miei cari, perchè vi ho sempre amato e vi amerò fino al mio ultimo respiro. Dio… mi ha chiamato, e io mi rispondo come un Cristiano, sottoponendomi alla sua decisione.. ci vedremo di nuovo in cielo..”

Qualche minuto prima che il plotone d’esecuzione facesse fuoco, Baucq ha gridato “Compagni, in presenza della morte siamo tutti compagni!”, ma sarebbe stato interrotto dal boia che avrebbe impedito altri discorsi.

La sentenza è quindi stata letta in tedesco, francese e inglese mentre i Ministri della fede hanno avuto qualche ultimo minuto per confortare i condannati.

Il Pastore Le Seur ha preso le mani di Edith tra le sue e ha pregato: “Che la Grazia di nostro Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e dello Spirito Santo siano sempre con tutti noi. Amen.”
Le ultime parole dell’infermiera sono state “Chiedi al Signor Gahan di dire a tutti i miei cari che credo salva la mia amina e che sono grata di morire per il mio paese.”

Il plotone d’esecuzione ha preparato i fucili e, ad un segnale dell’ufficiale, ha preso la mira contro i condannati. Philippe Baucq ha fatto in tempo a gridare “Viva il Belgio!” un istante prima che i soldati facessero fuoco.
Entrambi i condannati sono spirati all’istante.

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