Nuove leggi contro i movimenti panserbi

Il programma di Berchtold – Diplomazia in stallo – Le dichiarazioni del Presidente dei Ministri ungheresi – Le reazioni 

 

Lungo incontro questa mattina tra il Ministro degli Esteri Berchtold e l’Imperatore Francesco Giuseppe. Al termine del colloquio il Berchtold ha ottenuto l’approvazione imperiale del pacchetto di misure studiato per contrastare i movimenti panserbi e le congiure.

Secondo indiscrezioni, infatti, le uniche misure discusse e approvate riguarderebbero interventi di pubblica sicurezza volte a garantire una migliore e più approfondita vigilanza da parte delle forze di polizia per contrastare propaganda panserba e combattere meglio le congiure sovversive. Tra le novità una più stretta sorveglianza dei confini, una più severa normativa sui diritti di riunione e di associazione.

I giornai Austro-Ungarici sottolineano come queste misure si siano rese strettamente necessarie visto il coinvolgimento di individui provenienti da Belgrado che non possono essere considerati privati cittadini poichè figure di spicco del panorama politico e facenti parti dell’Esercito serbo.

Sempre più atteso il passo diplomatico Austro-Ungarico a Belgrado. Da giorni si susseguono voci circa la preparazione e l’imminente presentazione di un documento diplomatico di importanza cruciale. Al momento però non vi è alcuna conferma ufficiale e anzi i contatti diplomatici tra l’Impero e il Regno serbo sono – come spiegato dallo stesso Primo Ministro serbo Pasic – ridotti vista l’assenza di azione di diplomatica imperiale.

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Conte István Tisza, Primo Ministro del Regno d’Ungheria

Il Presidente dei Ministri Ungheresi, Conte Tisza, in un incontro con la stampa ha mostrato un’insolita cautela nell’interpretare i risultati dell’inchiesta per i fatti di Sarajevo e per le possibili conseguenze politico-diplomatiche. Le dichiarazioni hanno gelato i giornali che più accanitamente chiedevano un duro intervento contro la Serbia nonchè le numerose associazioni politiche che non hanno nascosto, in questi giorni, un certo entusiasmo nei confronti di un possibile intervento armato in Serbia. Alla vigilia di un nuovo Consiglio dei Ministri, la indeterminatezza delle dichiarazioni del Conte Tisza pare indicare una forte attesa da parte delle Autorità Imperiali dei risultati definitivi delle inchieste per poter meglio valutare la strategia da attuare.

Immediata la reazione Serba alle misure adottate dal Ministro degli Esteri Imperiale: si minaccia un massiccio boicottaggio economico con particolare riferimento alle strutture balneari austroungarighe, meta usuale per tanti cittadini serbi. Continua la dura campagna stampa anti austro-ungarica con feroci critiche alle misure adottate, nei giorni successivi all’attentato, contro i cittadini di origine serba. Si lamentano centinaia di arresti al giorno e, stando ai giornali di Belgrado, sono ingentissimi i datti economici subiti nei disordini scoppiati dopo l’attentato all’Arciduca.

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