Mussolini dà per certa la guerra

Il Popolo d’Italia pubblica oggi un interessante articolo firmato dal suo Direttore, Benito Mussolini.

Lo riportiamo integralmente:

“La terribile settimana di passione dell’Italia, si è chiusa con la vittoria del Popolo. I nostri cuori che erano irrigiditi nello spasimo della delusione e dell’esasperazione, riprendono il loro ritmo gagliardo; le nuvole basse della mefitica palude parlamentare sono dileguate dinanzi al ciclone che prorompeva dalle piazze. Non si hanno più notizie del cav. Giolitti. E’ forse fuggito ancora una volta a Berlino? Anche il giolittismo versa in condizioni disperate. È latitante. I suoi partigiani scivolano via e tacciono. Per quanto cinici la lezione ha giovato loro. Hanno capito. Ipnotizzati dal Parlamento, questi fedeli del Senusso di Cavour racchiudevano il mondo e l’Italia nei confini di Montecitorio.

“L’irruzione dei cittadini romani nei sacri recinti della Camera è un segno dei tempi. Si deve al puro caso se oggi Montecitorio non è un mucchio di macerie nere. Ma si deve al popolo italiano se oggi l’Italia non è al livello della Grecia e della Turchia. Forse, senza la grandiosa, magnifica insurrezione delle moltitudini, sarebbe giunta in porto la giolittiana navicella del “parecchio” pilotata da Bulow, con le ciurme dei socialisti sudekumizzati; ma il Popolo l’ha silurata e la navicella carica di tutte le immondizie italiche è precipitata in fondo al mare delle assurdità. Ora si respira. L’orizzonte è sgombro e sulla cima estrema vi fiammeggia la volontà dell’Italia. Volontà di guerra. L’ha dichiarata il popolo al disopra della mandria parlamentare. Il Re ha inteso. La guerra c’ è.

“La dichiarazione ufficiale di guerra consacrerà uno stato di fatto. Il popolo italiano si sente già in guerra contro gli austro-tedeschi. È compreso della solennità del momento. In questa settimana si è purificato. Molte scorie sono cadute. Sul corpo della Nazione si erano annidati parassiti di specie diverse: giolittiani, clericali, socialisti. Ma la Nazione – con una scossa, – si è liberata del suo carico molesto e insidioso. Sotto la maschera neutrale è balzata innanzi l’anima guerriera.
“Le masse operaie hanno anch’esse capito che l’intervento è ormai una necessità e più che una necessità un dovere ! Restano soli a macerarsi nella loro clamorosa e documentata impotenza i socialisti ufficiali.
“Eppure la denuncia della Triplice Alleanza è un avvenimento che dovrebbe scuoterli e rallegrarli. Ma ormai essi sono legati mani e piedi in un vincolo di solidarietà abominevole con gli assassini di Germania e d’Austria: sono quindi stranieri all’Italia e al proletariato italiano.

“Dopo 33 anni l’Italia conquista la sua autonomia. Un’alleanza che non fu mai e non poteva esser popolare è stata denunciata. L’Italia si volge ad occidente ed entra nella Triplice Intesa. Ci siamo liberati dalla pesante tutela tedesca, dalla ripugnante compagnia degli austriaci. Torniamo noi stessi. Anche qui la sana e diritta diplomazia del popolo ha vinto! Combatteremo a fianco dei francesi, dei belgi, dei serbi, degli inglesi, dei russi: salderemo col nostro intervento il cerchio di ferro e di fuoco intorno agli imperi responsabili della conflagrazione europea; abbrevieremo la durata della guerra, vinceremo.

“Vinceremo perché il popolo vuol vincere questa sua guerra. L’entusiasmo di questi giorni è un ottimo auspicio, è una garanzia di vittoria. L’Italia si ritrova oggi nella sua calma e fiduciosa e vigilante. Pronta all’evento grandioso di domani. Ci siamo riscattati all’interno, ci riscatteremo fra poco oltre i confini!
Abbiamo sgominato i nemici di dentro sbaraglieremo quelli di fuori. Baionette Italiane: al vostro acciaio è affidato col destino d’Italia quello dei popoli d’Europa!”.

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