Memorabile seduta della Duma: ringraziamenti all’Italia

Dopo un’animata seduta della Duma, con numerosi interventi da parte dei Rappresentati, prende quindi la parola il ministro degli Esteri Sazonov. Il suo intervento ruota attorno alla ricostruzione degli sviluppi più recenti del conflitto e della politica internazione. Partendo da un breve accenno sulle pesanti responsabilità della Germania per lo scoppio delle ostilità, Sazonov riferisce le difficoltà del Governo russo nel sostenere – anche economicamente – le truppe al fronte

Nell’anniversario del giorno fatale in cui, contrariamente ai nostri sforzi per mantenere ta pace, la Germania ci dichiarò la guerra, provocando in tutta l’Europa e fuori di essa una conflagrazione mai veduta, è necessario gettare uno sguardo retrospettivo e fare la somma degli avvenimenti vissuti nell’anno trascorso. In questo periodo, con l’autorizzazione imperiale di farlo, parlo per la terza volta da questa tribuna. Per i mei precedenti discorsi, nonché per la corrispondenza autentica del ministro, siete sufficientemente al correrne dei falli che condussero al grande urto attuale dei popoli, e sapete che non la Russia, né i suoi alleati, sono responsabili delle innumerevoli sventure che accompagnano questa guerra, cosi non parlerò di cose già delle. Nel momento presente, di estrema tensione di tutte le forze, quando siamo tutti qui riuniti nel solo scopo di aiutare le nostre eroiche truppe a vincere il nemico, il tempo è prezioso per l’opera intrapresa. Cosi mi limiterò a riassumere la situazione politica attuale, pur tenendo a prevenirvi che, se non troverete una risposta finale alle questioni che più vi preoccupano, voi comprenderete, ne sono sicuro, quanto mi sia diffìcile toccare oggi quelli che sono ancora sulla via dei negoziati. Pochi cambiamenti si sono prodotti sul terreno dei rapporti internazionali dopo l’ultmio discorso.

Il Ministro degli Esteri passa poi a illustrare gli sviluppi diplomatici e la stretta collaborazione con gli altri membri dell’Intesa, vecchi e nuovi, dedicando un passaggio chiave all’entrata in guerra del Regno d’Italia a fianco di Russia, Francia e Inghilterra:

La Russia è, come prima, strettamente legata ai suoi valorosi alleati, e l’opera complicata di azioni combinate di Stati separati è bene organizzata, poiché le forze di ciascun Stato sono messe a profitto nel modo migliore per giungere al solo scopo comune. (Bravo!).
La famiglia amica degli alleati si è arricchita, di un nuovo partecipante, l’Italia (vivi lunghi applausi), il cui popolo tende da gran tempo a liberare dal giogo straniero i suoi compatrioti (La Duma saluta l’ambasciatore d’Italia). I nomi di Trieste e di Trento furono da lunga data la parola d’ordine dei discendenti di coloro che combatterono per il risorgimento italiano. Il Governo dell’On. Salandra durante i primi mesi di guerra preparò accuratamente l’entrata in azione, e quando venne l’ora, si unì alla Russia, alla Francia e all’Inghllterra in nome della realizzazione degli ideali del popolo italiano. Sono molto lieto di salutare con voi l’Italia alleata (Bravo! Prolungati applausi). Se l’esempio dell’Italia fosse stato seguilo da altri Stati, ciò avrebbe contribuito ad una fine rapida della guerra e alla cessazione dell’effusione di sangue, avvicinando cosi l’ora in cui i popoli belligeranti sarebbero in condizioni di riprendere il pacifico lavoro creatore. Nondimeno l’ora delle supreme risoluzioni non é ancora passata, e si può sperare che ne approfitteranno quei neutri che non potranno dare in altro modo una soluzione ai loro problemi nazionali.

Successivamente Sazonov spiega alla Duma i recenti sviluppi di politica internazionale con le nazioni neutrali, in particolare la Svezia che con la Russia ha fitti rapporti commerciali messi a rischio dalla guerra di corsa attuata dalla Marina Imperiale tedesca.

In questi ultimi tempi sì e molto parlato dello stalo d’animo dei nostri vicini del nord, gli svedesi, e si sono tratte conclusioni disparate dalle parole dette dai loro uomini di Stato. I nostri amichevoli rapporti con la Svezia, e il nostro sincero desiderio di mantenere con essa le migliori relazioni di buon vicinatio sono troppo noti perchè io senta il bisogno di riconfermarli. Le voci che ci son giunte nello stesso tempo ci hanno reso per perfettamente conto degli inevitabili probolemi creati per il commercio svedese in seguito alla sua posizione di paese situato in mezzo ai belligeranti. Ma sono lieto di rilevare la correttezza con la quale il Governo svedese tutela la sua neutralità, pur vegliando nondimeno sui suoi interessi nazionali. I negozia anglo-svedesi che si svolgono attivamente a Stoccolma, pur rimanendo sul campo degl affari, hanno manifestato dalle due parti una tendenza indubbia a trovare un terreno d’intesa.

A metà del lungo intervento, il Ministro russo vibra un violento affondo alla conduzione della guerra attuata dalla Germania, lamentando atti inumani e violazioni del diritto di guerra. Nelle parole del politico russo si leggono accenni ai fatti di Lovanio ( la cittadina belga saccheggiata e data alle fiamme ad agosto 1914 ), all’uso dei gas asfissianti sul fronte occidentale, all’uso di ordigni vietati dalle convenzioni internazioni come munizioni a carica cava. Non manca un accenno alla posizione degli Stati Uniti, colpiti dall’affondamento del transatlantico britannico Lusitania e dall’uccisione di numerosi cittadini statunitensi che ha causato l’intervento diplomatico del Presidente Wilson e il teso botta e risposta tra Washington e Berlino e alla campagna dei Dardanelli condotta da Francia e Inghilterra:

Forme mostruose di guerra sono state sperimentate dalla Germania, la quale non si arresta né davanti all’avvelenamento in massa dei nostri soldati, né allo sterminio delle donne, dei fanciulli e del pacifici cittadini. Le grida levale non hanno potuto non far nascere nei paesi neutrali sentimenti di giusta ripugnanza. Al di là dell’Oceano vi è un vivo movimento di rivolta. La popolazione degli Stati Uniti, permeata di sentimenti umanitari, non ha potuto non reagire energicamente contro accidenti simili al terribile affondamento del Lusitania che costò la vita a tanti cittadini americani. Questo attentato, senza esempio per la sua crudeltà, é una macchia incancellabile sul nome tedesco. E’ difficile dire se più energiche misure seguiranno la severa risposta del presidente Wilson al Governo tedesco. Ma è già evidente che l’opinione pubblica americana si è ribellata contro gli atti dei tedeschi malgrado gli sforzi fatti in questi ultimi mesi per acquistarsi la benevolenza degli Stati Uniti. Il valore senza esempio con cui le truppe alleate combattono a Gallipoli provoca, la nostra unanime ammirazione (approvazioni, applausi). Subendo gravi perdite e forzando ostacoti quasi insormontabili, creati dalla natura ed anche, sapientemente, utilizzali dai tedeschi, i nostri valorosi alleati con incrollabile tenacia, fanno avvicinare per noi il momento augurato, quando un legame vicino e diretto sarà stabilito tra noi e loro.

Le accuse non si fermano alla Germania ma sono rivolte anche all’Impero Ottomano, reo del massacro delle popolazioni armene che ha come simbolo la strenua resistenza della città di Van, soccorsa dalle truppe russe e ora dolorosamente abbandonata all’avanzata turca:

I turchi, fiutando l’uragano che si avvicina, si sfogano con una crudeltà eccezionale, contro i popoli cristiani ancora sotto il loro potere. Gli armeni subiscono inaudite persecuzioni, le quali nondimeno non hanno fiaccato il loro spirito, poiché i volontari armeni lottano con coraggio con noi contro i loro oppressori (approvazioni, applausi). Ne è un esempio la città di Van ove essi hanno resistito quasi un mese, alla pressione dei turchi sino alla liberazione della citta da parte delle nostre truppe.
Le persecuzioni non meno terribili da parte del turchi contro la popolazione, locale, greca, fra cui le donne e i fanciulli, non possono non provocare la commiserazione, e la rivolta del popolo ellenico e del suo governo. Quest’ultimo dovrà risolvere, la questione se é capace di venire in soccorso dei suoi corregionari dell’Asia Minore senza congiungersi alle Potenze che combattono per il diritto e la giustizia. Non dubito che negli altri paesi ancora neutrali, i Governi si troveranno pienamente d’accordo con le aspirazioni dei loro popoli, se decidono d’incamminarsi sulla via loro indicata dai loro interessi nazionali e da tutto il loro passato.

Preoccupa la posizione di alcuni paesi neutrali sui quali grava la pressione diplomatica tedesca e austro-ungarica affinchè si allineino contro l’Intesa o evitino di schierarsi con essa. Sazonov parla della Romania ma molti hanno colto la significativa assenza di ogni riferimento alla Bulgaria che pare aver sottoscritto un accordo segreto con l’Impero Ottomano:

In questa, occasione debbo rilevare lo pressione che subisce, la Romania da parte degli agenti austro-tedeschi. Nondimeno, malgrado tutti i loro sforzi, il Governo rumeno resiste alla tentazione, e noi continuiamo a mantenere con esso relazioni di amicizia, il cui consolidamento ed il cui sviluppo sono oggetto delle nostre reciproche cure. Ritengo superfluo segnalare la partecipazione della Serbia alla nostra lotta contro i nostri nemici. Dopo i miracoli di valore e di abnegazione di cui dette prova, l’esercito serbo, con nuove forze appoggiandosi all’aiuto della Francia e dell’Inghilterra, è pronto ad unirsi agli alleati. Sono convinto che il popolo serbo, nella coscienza del suo dovere patriottico, attingerà il coraggio per altri sacrifici, nelle necessità straordinarie attuali che incombono in uguale misura a tutti gli alleali (applausi generali).
Vi siete indubbiamente accorti che in questo ultimo tempo la stampa giapponese ha discusso la questione dell’utilità di una stretta unione politica russo-glapponese. Questa idea ha trovato echi di simpatia anche nella nostra stampa. Infatti, nella lotta, contro il comune nemico gli eminenti servigi resi dal Giappone a noi e ai nostri alleati non hanno potuto non esercitare un’influenza sui Governi della Triplice Intesa e sulle opinioni pubbliche dei loro paesi, avendo creato un’atmosfera in cui si stringono, saldi vincoli politici tra le nazioni: E’ reciprocamente utile, che i nostri rapporti d’alleanza attuali col Giappone debbano essere i precursori di un’alleanza anche più stretta. (Approvazioni, applausi).

Alla fine del proprio discorso, dopo aver ringraziato Serbia e Giappone per la parte svolta nel conflitto, Sazonov torna a rassicurare deputati della Duma e alleati dell’Intesa: la russia combatterà fino alla fine, fino alla vittoria totale contro Germania e Austria-Ungheria:

Terminando, tengo a dichiararvi: se dopo un anno di guerra i risultati di tanti sforzi, possono parere non corrispondenti alla loro enormità, non binsogna dimenticare che il pegno del successo è nella fermezza e nella tenacia. Posso affermare con piena sicurezza che il Governo, strettamente unito alla stessa opinione pubblica, non penserà a concludere la pace, fino alla distruzione definitiva, del nemico (bravo! lunghi applausi). I nostri fedeli alleali sono animati dalla stessa incrollabile fermezza (applausi). Esistono finalmente esigenze che non dipendono dalla nostra volontà che sono create invincibilmente dal processo storico degli avvenimenti. Dobbiamo tenerne conto. La guerra che ci fu imposta un anno fa ha posto sul tappeto problemi che ci appaiono ora così chiari che é inutile definirli in modo più preciso, problemi che ci chiedono lo sviluppo di tutte le nostre forze poiché dobbiamo, di fronte a tutta la Russia, risolverli una volta per tutte. Non possiamo rinunciarvi.
Così, qualunque siano le prove passeggiere che incombono sopra di noi, dobbiamo rimanere immutabili nella determinazione di combattere il nemico sino alla vittoria, e finché questa non sarà raggiunta, conserviamo la fede nel trionfo finale della nostra giusta causa. ( Lunghi applausi )

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