Medaglia d’oro al Sottotenente Madonia Vincenzo

Sua Maestà Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, ha concesso motu proprio la Medaglia d’oro al Valor Militare al Sottotenente Madonia Vincenzo per l’azione di guerra del 25 luglio scorso sul Monte Sei Busi.

Ecco le motivazioni dell’onoreficenza:

“Già distintosi nei combattimenti dal 21 al 23 luglio 1915 a Polazzo, per audacia e sprezzo del pericolo, nella notte del 24 diresse il taglio dei reticolati nemici, nei quali riuscì a fare aprire un varco, e l’indomani vi entrò per primo con grande ardire e slancio alla testa della sua compagnia, cadendo due volte mortalmente colpito e continuando fino all’ultimo ad incitare i suoi. Polazzo, 21 -25 luglio 1915.”

Arruolatosi nel 1911 come allievo ufficiale dell’86° Reggimento, Madonia Vincenzo era tornato alla vita civile nel 1914 con il grado di Sottotenente di complemento nel 75° Reggimento della Brigata Napoli. Temporaneamente messa da parte la vita militare, Madonia era tornato agli studi, aveva conseguito il titolo di Ragioniere e aveva ricominciato ad aiutare il padre nella azienda agricola di famiglia.

Fervente interventista, allo scoppio della guerra era stato subito richiamato alle armi come Sottotenente presso il 16° Reggimento della Brigata Savona. Assegnato alla 7° compagnia, partecipò con ardore ai primissimi combattimenti sull’Isonzo e si distinse per valore meritandosi una Medaglia di Bronzo al Valor Militare per l’efficacia e l’entusiasmo che aveva saputo trasmettere ai propri soldati durante un’assalto alle linee nemiche il 2 luglio scorso, sempre nel fatale settore del Monte Sei Busi.

Nei durissimi combattimenti iniziati il successivo 20 luglio, il Sottotenente Madonia si era trovato al comando dell’intera 7° compagnia e aveva personalmente guidato più volte le propie truppe in pericolose azioni offensive. La fatidica notte del 24 luglio, aveva personalmente curato lo scavo di una trincea d’approccio ed era rimasto in prima linea per il taglio dei reticolati guidando, all’alba del 25 luglio, l’assalto alla quota 109 del Monte Sei Busi. Nell’azione rimaneva però mortalmente ferito da due colpi nemici e cadeva nella trincea austro-ungarica dopo aver guidato i suoi uomini alla vittoria.