L’uccisione degli Arciduchi era evitabile

L’ambasciatore serbo aveva avvisato di un imminente attentato – La sicurezza della coppia Reale affidata alla sola polizia – I congiurati detenuti in carcere non rispondono agli interrogatori – Il nuovo erede presuntivo

 

Mentre si spengono i moti di piazza a Sarajevo e continuano le indagini da parte delle Autorità per trovare e arrestare i colpevoli della strage degli Arciduchi, trapelano inquietanti informazioni su come l’attentato fosse stato previsto e quindi evitabile.

Nedeljko Cabrinovic

Nedeljko Cabrinovic, il primo attentatore.

L’ambasciatore Serbo in Francia Milenko Vesnić e, successivamente il collega presso la corte Russa Spalaiković, hanno dichiarato ufficialmente di aver avvisato per tempo il Governo Austro-Ungarico circa le informazioni raccolte dai servizi segreti e dagli organi di polizia su un possibile tantivo di attentato. Nelle ore successive, il Governo Serbo ha smentito tali affermazioni e quello Austro-Ungarico ha parimenti smentito di essere mai stato reso edotto circa l’esistenza di un complotto ai danni dell’Arciduca Francesco Ferdinando.

La comunicazione dell’ambasciatore Milenko risalirebbe al giorno 18 giugno scorso e sarebbe stata trasmessa con telegramma. Il 21 giugno anche l’ambasciatore Jovanović avrebbe comunicato, in un colloquio formale con il Ministro delle Finanze Austro-Ungicarico Bilinski, le proprie preoccupazioni circa un complotto. Come è noto, non è stata presa alcuna misura preventiva.

Il 28 giugno scorso, infatti, la sicurezza degli Arciduchi era affidata esclusivamente alla polizia di Sarajevo. Nonostante fuori dalla città stazionasse un reparto dell’Esercito Austro-Ungarico che Francesco Ferdinando aveva comandato durante le esercitazioni appena concluse, anche dopo il primo tentativo fallito di assassino eseguito dal Čabrinović non è stato disposto un cordone di sicurezza con il personale militare presente in loco. Al contrario, l’Arciduca e la consorte, appreso del ferimento di una dozzina di passanti e dell’autista del terzo veicolo del corteo Reale, hanno deciso di recare visita alle vittime dell’esplosione e si sono recati all’ospedale ripercorrendo a ritroso parte del tragitto compiuto alla massima velocità pochi istanti dopo essere scampati all’ordigno del primo sicario ed esponendosi quindi al secondo e mortale attentato.

matrimoniocarlo

Carlo Francesco Giuseppe e la moglie Zita di Borbone-Parma durante il matrimonio ( 1911 )

Nel frattempo proseguono gli interrogatori dei due congiurati detenuti nella prigione di Sarajevo. Fonti vicine agli inquirenti riferiscono che i due assassini si sono chiusi in un silenzio impenetrabile. E’ quindi impossibile, al momento, valutare l’estensione della congiura e se vi siano altre persone coinvolte anche se le Autorità di Polizia stanno continuando la propria azione di ricerca in tutta la città e stanno procedendo con arresti e perquisizioni di vaste proporzioni.

Secondo il codice penale con cui Princip e Čabrinović saranno giudicati, le pene che potrebbero essere richieste andranno dai 10 ai 15 anni per il Čabrinović per il solo tentato omicidio a cui poi si aggiungerebbe la pena per l’alto tradimento. Per il Princip, invece, la pena massima prevista è di 20 anni di carcere duro. Entrambi i congiurati, essendo minori di 20 anni, non rischiano la pena capitale.

Con la tragica scomparsa di Francesco Ferdinando, il nuovo erede presuntivo all’Impero d’Austria-Ungheria è ora Carlo Francesco Giuseppe, pronipote dell’Imperatore Francesco Giovanni. Subito dopo i funerali, sarà ammesso, con solenne cerimonia ufficiale, alla sua nuova posizione di Arciduca Ereditario.

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