Le reazioni all’ultimatum

Benchè nella Nota-Ultimatum non si faccia alcun accenno alle conseguenze di un mancato adeguamento da parte del Governo Serbo alle pressanti e dure richieste Austro-Ungariche, a Vienna si parla anche di guerra.

I giornali viennesi pubblicano stralci delle dichiarazioni di un Ministro Austro-Ungarico secondo il quale “le relazioni tra l’Austria-Ungheria e la Serbia sono arrivate ad un punto critico. Non ci sono più margini di manovra: l’Austria-Ungheria non può tirarsi indietro e la Serbia deve accettare le richieste della Nota-Ultimatum”. Interrogato sulla possibilita’ di un conflitto armato, il Ministro spiega che “l’Austria-Ungheria non ha intenzione di annattere la Serbia ma [ in caso di guerra ] di far sì che la Serbia non possa più per lungo tempo alimentare movimenti e aspirazioni panserbe”.

Il Ministro degli Esteri, Lord Edward Grey

Il Ministro degli Esteri, Lord Edward Grey

A Belgrado, nella notte, il Principe Reggente Alessandro ha recato visita all’Ambasciatore Russo per “esprimere la sua disperazione per l’ultimatum, al quale egli non vede possibilità di aderire interamente per uno Stato che abbia un minimo di dignità”.

Dure dichiarazioni giungono da un membro del corpo diplomatico Serbo in Italia che ha definito l’attentato di Sarajevo un’ “opera inconsulta che ha recato sventura sopratutto ai cittadini slavi della Bosnia-Erzegovina che hanno subito una ingiustificabile rappresaglia da parte dei concittadini e delle autorità Austro-Ungariche. La Serbia non può e non deve essere considerata responsabile dell’azione commessa da liberi cittadini. Il popolo Serbo, del resto, non poteva desiderare la propria sventura nè ha avuto nulla da guadagnare dall’uccisione dell’Arciduca, che anzi è stata condannata universalmente dalla stampa e dall’opinione pubblica Serba.” La dichiarazione termina con un’accusa all’Austria-Ungheria che “cerca di trarre vantaggio dai tragici fatti di Sarajevo”.

A Londra, Sir Edward Gray, Ministro degli Esteri del Regno Unito, dopo aver letto il documento Austro-Ungarico ha dichiarato: “E’ il documento più duro che mai uno stato abbia indirizzato a un altro stato”. Opinione condivisa in parte anche dal Primo Lord dell’Ammiragliato Winston Churchill, secondo il quale la nota è “nel suo genere, il documento più insolente che mai sia stato formulato”, impossibili e irrealizzabili sono le condizioni poste dal governo Austro-Ungarico, irricevibili da parte Serba e umilianti.

Antonio_Salandra

Antonio Salandra, Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia

Alla notizia dell’imminente passo diplomatico Austro-Ungarico, il Presidente del Consiglio dei Ministri Salandra si è recato a Fiuggi presso il Ministro degli Esteri Onorevole di San Giuliano, gravemente ammalato, insieme all’Ambasciatore tedesco Hans von Flotow. Letta la Nota-Ultimatum, di San Giuliano ha protestato vivamente con il diplomatico tedesco per la mancata notifica preventiva da parte dell’alleato Austro-Ungarico all’Italia. Al termine dell’incontro l’Onorevole Salandra è ripartito per Roma per decidere la linea del governo Italiano.

Da Parigi e Pietroburgo non giungono dichiarazioni. Il Primo Ministro Viviani e il Ministro degli Esteri Sazonov, infatti, si sono oggi salutati al termine del convegno franco-russo nel quale è stata rinnovata l’amicizia e l’alleanza tra la Repubblica Francese e l’Impero di Nicola II. Non è chiaro se ci sia stata la possibilità di discutere dei più recenti sviluppi ma certamente la questione delle tensioni tra Austria-Ungheria e Serbia è stata oggetto delle negoziazioni.

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