Manifesto ingese

La tragedia dei deportati belgi

La situazione dei civili nel Belgio occupato dalle forze tedesche è ogni giorno sempre più drammatica. I primi mesi di guerra hanno visto l’invasione e la devastazione delle loro città, come dimenticare lo scempio compiuto a Lovanio? Il 25 agosto di due anni fa, con un atto barbaro e deliberato diedero fuoco con la benzina alla biblioteca dell’Università Cattolica della città. Tra manoscritti e libri medievali, oltre 300.000 opere furono irreparabilmente distrutte.

Alle continue vessazioni cui la popolazione è sottoposta da anni, per seguire i dettami di von Clausewitz che riteneva indispensabile “ammorbidire la popolazione” pur di accellerare la resa del nemico, si sta aggiungendo ora la deportazione dei civili e il loro impiego in lavori forzati in fabbriche o peggio ancora nelle trincee al fronte.

Un telegramma del Ministro degli Esteri belga pressi i propri rappresentanti in Vaticano e in Spagna vuole denunciare al mondo intero quest’ultima atrocità compiuta ai danni della propria nazione. La stessa Spagna ha protestato a sua volta nei confronti del governo tedesco in merito alle deportazioni.

Restiamo in attesa di vedere come l’opinione pubblica mondiale reagirà a questi crimini di guerra.

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