La Germania dichiara guerra alla Russia

Consegnata dichiarazione di guerra a Pietroburgo – Proclamata mobilitazione generale – Violata neutralità del Lussemburgo – Occupati alcuni obiettivi strategici lungo la frontiera – Londra discute della crisi – Entusiasmo a Berlino

Alle ore 17.00 è stato proclamato lo stato di mobilitazione generale dell’Esercito tedesco. Contemporaneamente l’ambasciatore tedesco a San Pietroburgo ha consegnato la seguente nota diplomatica e ha chiesto il passaporto per rientrare in Germania:

“Il Governo Imperiale Tedesco ha profuso ogni sforzo sin dall’inizio della crisi per arrivare a una soluzione pacifica. In ottemperanza a un desiderio espressogli da Sua Maestà l’Imperatore di Russia, il Kaiser ha cercato, insieme alla Gran Bretagna, una mediazione tra il Gabinetto di Vienna e San Pietroburgo; ma la Russia, senza aspettare i risultati, ha proceduto a proclamare la mobilitazione generale delle sue forze di terra e di mare.

In conseguenza a questo minaccioso passo, che non trova giustificazione in alcuna procedura militare dal parte della Germania, l’Impero tedesco è stato mianccianto da un grave e imminente pericolo. Se il Governo tedesco dovesse fallire nel tentativo di proteggersi da questa minaccia, potrebbe essere compromessa l’esistenza stessa della Germania.

Il Governo tedesco quindi è stato obbligato a sporgere rimostranze al Governo di Sua Maestà l’Imperatore di tutte le Russie e insistere che venissero sospese le predette preparazioni militari. La Russia avendo rifiutato di accondiscendere a questa richiesta e avendo mostrato con il proprio rifiuto che le sue azioni sono rivolte contro la Germania, ho l’onore, secondo le istruzioni del mio Governo, di informare Sua eccellenza di quanto segue:

Sua Maestà l’Imperatore, il mio augusto Sovrano, in nome dell’Impero tedesco, accetta la sfida e si considera in guerra con la Russia.”

Giungono notizie allarmanti dallo stato del Lussemburgo dove pare che unità dell’Esercito tedesco abbiano iniziato a varcare la frontiera e occupare obiettivi strategici come snodi ferroviari, ponti e linee telegrafiche. Il Governo del Lussembrugo ha inviato a Berlino una nota di reclamo riaffermando la neutralità dello Stato del Lussemburgo e negando le accuse ad esso rivolte circa la presenza di formazioni francesi in assetto di combattimento.

Anche da Parigi giunge la smentita: l’Esercito Francese non ha violato la neutralità del Lussemburgo ma anzi, su disposizioni del Presidente Francese Poincaré, si è ritirato di dieci chilometri dalla frontiera.

A Londra si discute con apprensione la grave crisi che pare ormai avviata sulla strada della guerra europea. Come nei giorni scorsi, pare molto forte e numeroso il fronte politico dei neutralisti, nonostante il Primo Ministro e il suo collaboratore Sir Grey non nascondano la propria propensione all’intervento. Londra ha inviato alla Germania una richiesta di confermare l’intenzione di rispettare la neutralità di Belgio e Lussemburgo. Al momento da Berlino non è giunta alcuna risposta.

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