La crisi travolge il Governo greco di Zaimis

In poche ore, improvvisa e imprevedibile, una nuova crisi ha travolto e azzerato il Governo della Grecia.
Dopo settimane di relativa tregua tra interventisti e neutralisti, in un’atmosfera di ritrovata unità e persino di apatia, il Parlamento greco era oggi impegnato in una “discussione dei progetti militari”.
Essendo corsa voce di un intervento dell’ex-Primo Ministro Venizelos, le platee del pubblico, fino a qualche giorno prima quasi completamente vuote, si sono improvvisamente colmate di una folla di deputati, ex deputati, diplomatici e osservatori del giornalismo internazionale tra cui diversi delegati dei quotidiani austro-tedeschi e della quadruplice Intesa.
Quando il Presidente ha dato la parola al Ministro della Guerra, M. Yanakitsas, l’aula era completamente gremita di spettatori.
Il Ministro ha iniziato ad esporre con la sua fredda oratoria, le risoluzioni del Governo circa la politica militare, quando dall’ala venizelista un deputato, M. Vlachos, ha iniziato a insultarlo chiamandolo imbelle. Yanakitsas, di solito molto calmo e ponderato nelle parole come nelle azioni, ha immediatamente lasciato l’aula sdegnato. Nel trambusto che ne è seguito, il Presidente della Camera ha dato la parola a Venizelos che non si è lasciato sfuggire l’occasione per indirizzare al Ministro e al Governo precise e dure critiche sulla scelta di non intervenire a favore della Serbia e lasciare solo l’alleato di fronte a forze superiori.
Durante il discorso di Venizelos, il Ministro ha fatto rientro nell’aula e, sentendosi accusato dall’ex-Primo Ministro di aver frainteso le parole del deputato velizelista e di aver offeso l’aula abbandonandola, ha difeso le proprie azioni spiegando di non aver risposto alla provocazione per non offendere l’assemblea.
Lo stesso Presidente del Consiglio Zaimis è intervenuto a favore del Ministro Yanakitsas ma questo non è bastato a Venizelos che si è detto insoddisfatto delle spiegazioni e ha insistito per avere le scuse ufficiali da parte del Ministro.
Iniziato come una semplice scaramuccia tra un Ministro e un deputato venizelista, l’incidente si è trasformato in un grave atto politico nel momento in cui il Parlamento è stato chiamato a votare la fiduca al Governo.
Venizelos, poco prima della votazione, ha nuovamente criticato l’azione di Zaimis dicendo che l’intera compagine dei Liberali non poteva appoggiare l’operato di un Governo contrario agli interessi del proprio paese.
Nella votazione che è seguita, il Governo di Zaimis ha perso 147 voti contro 114 e il Primo Ministro ha immediatamente rassegnato le proprie dimissioni a Re Costantino che, contrariamente a quanto atteso, ha incaricato Skouloudis di formare un nuovo Gabinetto.

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