La crisi in Grecia vicina ad una svolta clamorosa

La crisi in Grecia si aggrava ulteriormente. Venizelos ed i suoi dissidenti sono partiti nella tarda nottata di ieri per l’isola di Creta, in gran segretezza. Alcuni gendarmi che tentarono di impedire la loro partenza furono fatti arretrare dagli ufficiali di marina e da alcuni marinai scesi appositamente dalle loro navi per proteggere l’ex primo ministro Venizelos e l’ammiraglio Conduriotis.

Il figlio di Venizelos, Sofocle ed il suo segretario Marcontonachi, per sfuggire alla sorveglianza degli agenti segreti del Re, dovettero ricorrere a dei travestimenti per poter salire a bordo delle navi. Insieme ai politici dissidenti anche diversi alti ufficiali di Esercito e Marina sono saliti a bordo in abiti civili.

Si attende a breve la proclamazione del Governo rivoluzionario a Mitilene. Seguendo l’esempio dell’ammiraglio Conduriotis sembra che altri ufficiali abbiano messo a disposizione dell’Intesa le proprie navi. I tutto dovrebbero essere 7. Il generale Mathiopulos, comandante della guarnigione di Patrasso pare si sia recato insieme a diversi suoi ufficiali ed alla sua guarnigione  a Salonicco e che siano pronti ad entrare in guerra al fianco dell’Intesa.

La stampa inglese da alcuni giorni ormai plaude alla piega che la situazione greca sta assumendo. Da troppo tempo ormai l’ambigua politica del Re di Grecia non era più tollerata da inglesi e francesi, memori ancora dello scandalo dei sacchi di liuta che, già venduti alla Russia, furono dirottati agli imperi centrali. Il console greco a Manchester ha rassegnato le dimissioni dichiarando di “non poter più rappresentare un Re ed un Governo, gli atti e i sentimenti dei quali sono del tutto opposti ai suoi”.

Il neo costituito Comitato di difesa nazionale, presieduto dal generale Conduriotis, molto probabilmente si insedierà a Salonicco, al fianco dell’Intesa. Dai vertici dell’Esercito greco si segnalano le dimissioni del Capo di Stato Maggiore, il generale Moscopulos.