Inglesi respinti a Loos

Il terzo giorno di combattimento a Loos è stato segnato da un generale arretramento della linea del fronte verso ovest.

Le riserve tedesche, sbloccate dopo il fallito attacco da parte della Decima Armata francese, sono affluite sulla linea di Loos e hanno fatto pesare la propria presenza con una serie di duri contrattacchi che hanno impegnato buona parte delle truppe inglesi impedendo la ripresa dell’offensiva.

Il Comando inglese ha deciso di riprendere la Collina 70 e ha fatto affluire rinforzi per sostenere la spinta offensiva dei decimati e logori reparti in loco. Come ieri però, le riserve sono finite sotto il fuoco di sbarramento dell’artiglieria tedesca prima di arrivare a destinazione e hanno subito dure perdite nella lunga marcia d’avvicinamento.

Alle 6.00 il primo attacco alla Collina 70 da parte della Guardia Gallese è stato respinto dalle mitragliatrici posizionate su terreno sopraelevato.

Le forze inglesi allora hanno cercato di dispiegarsi e numerosi combattimenti, alcuni dei quali coronati da parziali successi, si sono accesi intorno alla ridotta tedesca. I contrattacchi nemici però hanno fatto arretrare le truppe inglesi rendendo impossibili ulteriori tentativi di riconquista della Collina 70.

Nell’area di Hulluch, un primo attacco portato con la copertura del fumo dell’artiglieria inglese ha sortito qualche esito positivo. I britannici sono riusciti ad avanzare ed occupare due postazioni presso il bosco e il fosso di Chalk ma hanno dovuto poi fermarsi quando, dissipato il fumo, sono finiti sotto il fuoco di alcune mitragliatrici tedesche che hanno reso impossibile ogni ulteriore avanzata.

A nord, vicino a Auchy, le forze opposte si sono scontrate duramente con continui attacchi e contrattacchi. L’artiglieria tedesca ha fatto la differenza mentre quella britannica, ormai priva di munizioni,  non ha potuto supportare le forze alleate. Con l’avanzare delle colonne tedesche, diversi reparti inglesi sono rimasti isolati e hanno dovuto combattere con disperazione per diverse ore per non soccombere. Presso la Fossa 8 un reparto inglese ha resistito per diverse ore prima di dover ripiegare sotto il fuoco delle mitragliatrici tedesche spostate in avanti su posizioni sopraelevate per fornire fuoco di copertura alla fanteria.

Il Comando inglese, anche per via dei problemi di comunicazione che hanno afflitto l’esercito britannico per tutta la durata dei combattimenti, è parso incapace di reagire alle situazioni di difficoltà. I nuclei di resistenza hanno dovuto combattere isolatamente il più delle volte attendendo inutilmente l’arrivo dei rinforzi.

Verso sera tutte le posizioni chiave conquistate nei primi due giorni sono finite nelle mani dei tedeschi: la Fossa 8, la Cava e la Collina 70 sono state rioccupate dal nemico mentre la prima linea inglese abbandonava parecchie centinaia di metri di trincee conquistate a durissimo prezzo e divenute indifendibili di fronte ad un nemico sempre più forte.

Sembra ormai certo che l’offensiva inglese non sia più in grado di sfruttare i varchi aperti nella prima linea tedesca e di realizzare uno sfondamento. Le forze britanniche sono logore ed esauste e il conteggio delle perdite è così alto che intere brigate, come la 26esima, sono ridotte a poche centinaia di uomini in grado di combattere.

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