Il Sopwith Triplane

Una semplice idea alla base di questo progetto: rendere l’aereo il più agile e maneggevole possibile. Questa è la base del progetto che Herbert Smith, capo del reparto “ricerca e sviluppo” della Sopwith, ha realizzato a partire dal 1916.
Più la superficie alare è estesa, più è difficoltoso far “girare” l’aereo (e farlo smettere di girare una volta che il movimento è iniziato) in quanto aumentano il momento di inerzia e le sollecitazioni strutturali per l’aereo. Più la superficie è compatta più tutto questo è semplificato: per questa ragione viene “frazionata” la superficie alare. Sulla base di questo ragionamento, i progettisti inglesi hanno realizzato un progetto completamente nuovo, realizzando un caccia dalle eccezionali doti acrobatiche e… tre ali. I progettisti della Sopwith arrivarono a montare gli alettoni su tutte e tre le ali, a scapito della semplicità costruttiva, ma consentendo di ottenere una incredibile sensibilità ai comandi, mai ottenuta in precedenza da nessun velivolo.

La fusoliera e il piano di coda erano mutuati dal progetto del Pup, riadattati alla nuova struttura alare, i piani di coda vennero poi ridotti nei velivoli entrati in produzione di serie.
Il triplano, nonostante le ridotte dimensioni alari potevano renderlo instabile,  aveva un comportamento appena più “bizzoso” del Pup in fase di decollo ed atterraggio oltre ad offrire un maggior campo visivo: l’ala centrale posizionata più o meno all’altezza degli occhi del pilota e la ridotta superficie delle altre due, offrivano meno ostacolo alla visuale del pilota.

Il motore Clerget da 110 hp fu montato sui primi velivoli prodotti, poi verrà sostituito dal modello più potente, capace di 130 hp.
Come armamento il Sopwith Triplane montava una sola mitragliatrice Vickers. Solo sei esemplari vennero allestiti con una coppia di Vickers. Il primo prototipo  fu inviato in Francia nel giugno del 1916, presso uno Squadrone Navale stanziato a Furnes. Fu un successo immediato: l’aereo era già in missione un solo quarto d’ora dopo il suo arrivo a Furnes e le sue prestazioni esaltarono i piloti del RNAS.
Il RFC, invece, non lo utilizzò mai, preferendogli il più tradizionale Spad VII, biplano.
I successi del Triplano e dei suoi piloti furono innegabili, nell’aprile del 1917 gli squadroni dell’aviazione navale vennero inviati in aiuto alle forze di terra,  surclassando gli Albatros D.III tedeschi. Il comandante R.S. Dallas e il sottotenente T.G. Culling attaccarono da soli una formazione di 14 aeri tedeschi, dopo 45 minuti di combattimento 3 aerei tedeschi furono abbattuti e gli altri messi in fuga. Il 6 giugno 13 triplani attaccarono un gruppo di 15 aerei tedeschi, tra cui diversi Albatros senza subire alcuna perdita ed abbattendone 5. Il sottotenente Raymond Collishaw, che con il Sopwith Triplane ottenne il maggior numero di vittorie, nel solo mese di giugno del 1917 abbatté ben 16 velivoli, di cui 14 caccia, in appena 27 giorni.

In totale furono realizzati solo 150 esemplari del Triplano, poi abbandonato in favore del Sopwith Camel, ma la sua formula innovativa ispirò anche progetti nemici, ad esempio il Fokker Dr.1, il triplano del Barone Rosso. L’ultima azione in cui furono impegnati i Sopwith Triplane fu la battaglia di Ypres.

Sopwith Triplane
Costruttore: Sopwith Aviation Company
Tipo: Caccia
In ruolo dal: Novembre 1916
Motore: Clerget 9Z – 9cil. stell. 110hp
Apertura alare: 8.07 m
Lunghezza: 5.73 m
Altezza: 3.2 m
Peso a vuoto: 499 kg
Peso al decollo: 698 kg
Velocità massima: 188 km/h
Ceiling: 6250 m
Autonomia: 2½ h
Equipaggio: 1
Armamento: 1 o 2 Vickers .303

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