Il Fokker Dr.1 il triplano del Barone Rosso

Realizzato dal gruppo di progettisti di Fokker come risposta al Triplano Spowith, non ne era però in realtà una copia, la sola cosa che il Dr.1 aveva in comune con l’avversario inglese era la configurazione a tre ali.
Assegnati in “anteprima” ai due assi  tedeschi, il Barone Rosso Manfred von Richtofen e a Werner Voss, dopo che la struttura alare del prototipo precedente (V3) fu rinforzata e che furono armati con una coppia di Spandau 7.62, permisero ai due piloti di abbattere 21 nemici in meno di 3 settimane.
I primi velivoli però si dimostrarono ancora problematici a causa di una debolezza strutturale dell’ala superiore che fu la causa di alcuni incidenti, tra cui la morte di Heinrich Goentermann, e furono cos’ temporaneamente tenuti a terra sino al novembre del 1917.
Nell’ottobre dello stesso anno furono rimotorizzati con motori Goeble Goelila da 160 cavalli e ancora lo stesso motore ma da 178 hp e il Siemens Hiske da 160 hp, fornendo così al Dr.1 una notevole prestazione di salita ma di contro rendevano difficoltoso manovrare il velivolo a causa della potenza del motore che generava un forte effetto torcente sull’asse di rollio.
Restava comunque un aereo agile grazie alla compattezza strutturale ma difficile da governare nelle delicate fasi di atterraggio, per questo motivo venne assegnato solo ai comandanti tedeschi dalla già collaudata esperienza, e generando così una vera psicosi nei cieli della primavera del 1917 , il cosiddetto “Bloody April”.

Sotto alcuni punti di vista però il Dr.I era inferiore ai caccia in servizio in quel periodo presso entrambi gli schieramenti. Era più lento dei caccia nemici e anche degli Albatros e dei ricognitori Pfalz che avrebbe dovuto sostituire.
Atra pecca il fatto che alle alte quote, per via del basso rapporto di compressione del motore, le prestazioni degradavano sensibilmente. La scarsità di olio lubrificante (olio di ricino), sostituito da un derivato di scarsa qualità, consumato in grandi quantità da questa tipologia di motori fu la causa di innumerevoli avarie meccaniche.

Come già detto precedentemente il Dr.I risultava pericoloso in fase di atterraggio, si dimostrava incline a capovolgersi, al punto da far montare delle protezioni sull’ala inferiore. L’abitacolo, piccolo e stretto e con l’armamento montato molto vicino al corpo del pilota, in caso di atterraggio d’emergenza poteva cagionare al pilota gravi ferite alla testa.

Fokker DR.1
Costruttore: Fokker Flugzeug-Werke
Tipo: Caccia
In ruolo dal: 1917
Motore: Oberursel UR.II, 9 cilindri 110 hp reciprocating
Apertura alare: 7.19 m
Lunghezza: 5.77 m
Altezza: 2.95 m
Peso a vuoto: 406 kg
Peso al decollo: 586 kg
Velocità massima: 165 km/h
Ceiling: 6100 m
Autonomia: 1½ h
Equipaggio: 1
Armamento: 2 Spandau 7.92 mm

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