Caproni Ca.33

Il Caproni Ca.33

Caproni Ca.33

Caproni Ca.33 in forza all’aeronautica francese

Versione rimotorizzata del precedente Ca.32 è attualmente il bombardiere alleato più impiegato nel conflitto, operando sia sul fronte occidentale che su quello italiano. L’aereo è prodotto su licenza anche in Francia. Il Ca.33 è motorizzato con i più potenti motori Isotta-Fraschini V4B da 150 CV.

L’idea di Giovanni Battista Caproni era di migliorare le prestazioni del Ca.32 rimotorizzandolo ma essendo stata la Caproni nazionalizzata nel 1913, dovette attendere i primi mesi del 1916 per sostituire su un Ca.32 il motore centrale Fiat A.10 con un Isotta Fraschini V.4B. Il prototipo, designato 350 hp, fu collaudato da Emilio Pensuti il 10 maggio 1916 e dimostrò immediatamente netti miglioramenti in termini di velocità di punta e velocità ascensionale. Vennero prodotti in serie 9 esemplari, designati Ca.2 dal Regio Esercito.

La Direzione Tecnica dell’aviazione militare, sempre nell’ottica di migliorarne le prestazioni, anche dal punto di vista della autonomia, fece la richiesta di sostituire tutti e 3 i motori Fiat. L’adattamento ai 3 nuovi motori portò ad attendere il febbraio del 1917 per avere il primo lotto di produzione di 150 aerei a cui ne seguirà poi uno di altri 100 previsto per giugno

La realizzazione del Ca.33 è identica a quella precedente, struttura in legno rivestita in tela, tranne per le superfici di controllo con struttura in metallo. Il piano di coda è di tipo monoplano, con le 3 derive sormontanti lo stabilizzatore,  collegate tra di loro, e interamente mobili, tranne quella centrale dotata di bordo d’attacco fisso.

L’equipaggio, composta da 4 persone è così disposto: davanti a tutti si trova il mitragliere, dietro di lui i due piloti e per ultimo, separato dai serbatoi si trova il meccanico, posizionato su una torretta sopraelevata e dotata di una o più mitragliatrici Fiat Mod. 14.

I primi Ca.33 entrarono in servizio presso il IV gruppo, stanziato ad Aviano e a la Comina nel giugno del 1915. Le azioni più rilevanti di questo periodo furono i bombardamenti sulla base di Pola la notte del 2 agosto con una squadriglia di ben 36 velivoli. Altre azioni avvennero poi la notte del 3 e la notte dell’8 agosto, quest’ultima con 28 velivoli. I successivo 8 ottobre Un attacco simile venne compiuto contro la base navale di Cattaro da parte del reparto detto “Distaccamento AR”, in onore del suo comandante, il Maggiore Armando Armani, composto da due squadriglie da 7 velivoli ciascuna.

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