I reticolati

I reticolati di filo spinato rappresentano una delle più caratteristiche armi di difesa passiva della guerra attualmente in corso. L’invenzione di un filo metallico munito di spine fatte di filo di ferro tranciato diagonalmente viene attribuita allo statunitense Joseph Glidden, che lo brevettò nel 1874. Nato per scopi civili, legati alla recinzione del bestiame e alla protezione dei terreni agricoli, ha visto il suo primo uso per scopi militari durante la guerra di secessione americana; è stato poi usato durante la guerra anglo-boera del 1900, nella guerra russo-giapponese del 1904-’05 e nelle guerre balcaniche del 1912. Viene realizzato in varie tipologie, generalmente costituito da un robusto intreccio di fili di ferro munito di spine, depositato sul terreno sotto forma di matasse oppure sorretto da pali di ferro o legno; spesso per sorreggerlo si usano cavalletti a crociera, sempre di legno o ferro, detti “cavalli di Frisia” (la Frisia è una regione dei Paesi Bassi nella quale vennero usati per la prima volta sul finire del XVI secolo cavalletti che fungevano da telaio per serie di pali di legno, usati per la difesa della città di Goninga dalla cavalleria spagnola). Per aumentare la resistenza dei sostegni in ferro, questi vengono spesso posizionati su basamenti in cemento; molte volte poi il filo è a sezione quadrata per renderlo più resistente al taglio con le pinze tagliafili, e sovente è costituito da tre o quattro fili intrecciati tra loro. I bombardamenti dell’artiglieria solo raramente riescono a distruggere le fasce di reticolati (spesso profonde anche decine di metri) e a volte le esplosioni dei proiettili peggiorano la situazione aggrovigliando i fili, cosa che rende ancora più difficoltoso il tentativo di tagliarli con le pinze. Il binomio reticolato-mitragliatrice rappresenta una efficacissima difesa delle trincee oggetto dell’assalto nemico, il cui impeto va ad infrangersi contro questo sistema, con elevatissime perdite per l’attaccante.