I MAS

Il fallimento dell’operazione di forzamento dei Dardanelli da parte delle grosse unità delle squadre navali anglo-francesi agli inizi del 1915, ha suggerito all’ingegnere Attilio Bisio, direttore della SVAN (Società Veneziana Automobili Nautiche), l’idea che per tale tipo di operazioni potessero essere più indicate unità piccole ed estremamente veloci, di modo da offrire un bersaglio minimo al nemico, e che potesse essere più semplice per queste imbarcazioni riuscire ad attraversare indenni gli sbarramenti di mine. Per tale ragione è stato creato un “motoscafo armato” al quale è stato dato il nome di MAS (Motobarca Armata SVAN); dopo il successo del collaudo, la Regia Marina ne ha ordinate diverse unità. Una volta creata la prima squadriglia agli inizi del 1916, la sigla MAS ha assunto il nuovo significato di Motoscafo Anti Sommergibile. Gli scafi vengono costruiti nei cantieri veneziani, mentre i motori sono di produzione della Isotta Fraschini; sono armati con un cannone da 57 mm a prua, di tre mitragliatrici Colt, bombe da lancio antisommergibili e, nella versione iniziale, di un tubo lanciasiluri sulla prora. Dato che questa ubicazione del tubo lanciasiluri creava il grosso inconveniente di ridurre di molto la velocità del mezzo, si è ovviato predisponendo sui due lati dell’imbarcazione delle tenaglie portasiluri che aprendosi li lasciano cadere in acqua, azionando automaticamente il sistema motore del siluro. Il peso del mezzo è di circa 20 tonnellate, con un equipaggio di una decina di uomini.

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