Gravi accuse a Germania e Austria-Ungheria

Le pressioni della diplomazia tedesca – Il rifiuto del conte Berchtold alla mediazione di Sir Grey – Anche la Russia rifiuta le trattative con il Ministro Inglese – Le Borse sotto pressione

Un’agenzia francese pubblica la seguente nota: “Risulta da informazioni provenienti da fonte austriaca che non vi è stato tra la Germania e l’Austria-Ungheria un accordo preventivo circa la Nota Austro-Ungarica alla Serbia. La Germania si è limitata ad approvare tale Nota, che non ha il carattere di un ultimatum ma una richiesta di risposta, con limitazione di tempo. L’attitudine della Germania è stata inesattamente considerata come implicante una minaccia. Essa deve essere interpretata soltanto come una indicazione nel senso che è preferibile che la vertenza tra la Serbia e l’Austria-Ungheria rimanga localizzata”. Secondo indiscrezioni, l’ambasciatore tedesco in Serbia, dopo la consegna della Nota-Ultimatum Austro-Ungarica, ha recato visita al Governo Serbo e ha letto una nota proveniente da Berlino nella quale spiccavano tre punti:

  1. il Governo Germanico approva nel contenuto e nella forma la nota mandata dall’Austria alla Serbia
  2. il Governo Germanico spera che la discussione rimanga localizzata fra Vienna c Belgrado
  3. il Governo Germanico ritiene che, se una terza Potenza intervenisse nella discussione, potrebbe risultarne una grande tensione tra i due gruppi di Potenze che esistono in Europa.

Gravi accuse vengono rivolte dai quotidiani francesi a Berlino: “Questa comunicazione della Germania significa dunque: Lasciate che l’Austria schiacci la Serbia, se no avrete a che fare con la Germania. Questo nuovo colpo è stato preparato nel massimo segreto”. Riguardo la posizione del Regno d’Italia si osserva che la diplomazia italiana pare non sia “stata avvertita di tutti i particolari che si elaboravano tra Vienna e Berlino. Bisogno però riconoscere che lo stato Maggiore Italiano ha recentemente richiamato in servizio centomila riservisti.” con riferimento alla chiamata alle armi della classe 1891.

Sembra evaporare la possibilita’ di successo della mediazione inglese: prima da Berlino poi da Vienna giungono secchi rifiuti da parte del cancelliere Hollweg e dal Ministro Berchtold all’offerta di Sir Edward Grey. Sull’onda di questi rifiuti, anche da Pietroburgo arriva il no, pronunciato poco dopo un incontro con l’ambasciatore Tedesco von Pourtalès, da parte del Ministro degli Esteri Sazonov. Da parte di tutti e tre i soggetti pare che vi sia un riservo sul metodo scelto dal diplomatico inglese e l’opinione che il dialogo diretto tra Belgrado e Vienna sia da preferire piuttosto che una conferenza di pace gestita dal Regno Unito.

Raffica di vendite in borsa con conseguente crollo del valore della maggior parte dei titoli azionari. A spingere le vendite, secondo indiscrezioni, dovrebbero essere stati i Tesori delle principali Potenze europee nel tentativo di acquisire liquidità per gestire la crisi in atto.

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