Giolitti e Salandra dal Re

L’Onorevole Giolitti è stato ricevuto questa mattina da Sua Maestà il Re in un incontro che si è protratto per quarantacinque minuti al termine del quale è toccato all’Onorevole Salandra conferire con Vittorio Emanuele III.

Nel primo pomeriggio, gli Onorevoli Giolitti e Salandra hanno avuto un colloquio definito “cordiale”. Nessun dettaglio è trapelato per via ufficiale.

Una fonte interna al Governo ha così riferito ad un inviato de “Il Giornale d’Italia”:

“Ognuno è rimasto nella sua opinione. L’on. Salandra ha spiegato lungamente, anche efficacemente, il suo punto di vista e il punto di vista del Governo: l’on. Giolitti ha ascoltato con vivo interesse e ha riconosciuto che le ragioni, le argomentazioni e i dati di fatto esposti dall’on. Salandra non erano certamente privi di valore, anzi avevano un valore incontestabile; ma ha concluso che, pur tenendo tutto ciò nel debito conto, egli rimaneva nella sua opinione, cioè non si sentiva di poterla mutare; perché al disopra di ogni argomentazione svolta e illustrata dall’on. Salandra, l’ex presidente del Consiglio ha sempre creduto, e crede tuttavia, che la guerra sia un grave pericolo date le condizioni del Paese e possa trasformarsi in un danno anche riuscendo vittoriosa.”

Rimane alta la tensione internazionale dopo la denuncia del Governo Italiano, lo scorso 3 maggio al Governo dell’Austria-Ungheria con quella che, di fatto se non formalmente, è l’uscita dell’Italia dalla Triplice Alleanza. La missione tedesca guidata da Bulow annuncia importanti progressi mentre da Vienna si ammette la disponibilità a convergere sulle linee desiderate dalla delegazione di Sonnino.

Secondo il New York Times, 600.000 uomini “equipaggiati e pronti alla guerra” si vanno concentrando a Verona. Lo Stato Maggiore nega questa circostanza.