Francesi e tedeschi a contatto. Belgio in fiamme

Reparti di cavalleria tedesca varcano la linea difensiva Belga – Durissimo scontro a Halen – Perso il forte di Evegnée – L’artiglieria tedesca non da tregua a Liegi – Continuano gli scontri a Mulhouse – Il Governo Francese minimizza l’azione in alta Alsazia – Da Berlino si accusa Parigi di menitre

 

Avendo l’avanzata bloccata dalla strenua difesa di Liegi, reparti tedeschi di cavalleria stanno cercando di proiettare azioni offensive di pattugliamento e ricognizione oltre le linee difensive del Belgio. Sfruttando la velocità dei reparti a cavallo, diverse unità tedesche si sono infiltrate aggirando le postazioni fortificate a nord di Liegi. Nella giornata di oggi una di queste ricognizioni si è trasformata in una battaglia quando reparti a cavallo e bicicletta dell’Esercito belga hanno sbarrato il passo alle truppe avversarie.

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Resti della Cavalleria tedesca dopo lo scontro ad Haelen.

La scaramuccia è avvenuta a Halen. Dopo un successo iniziale da parte tedesca, con la presa di una prima posizione difensiva, improvvisata in un edificio adibito a distilleria, le truppe del Belgio si sono ritirate su una seconda linea più solida. I reparti a cavallo sono stati appiedati e, affiancati da quelli in bicicletta, hanno a lungo fatto fuoco sulle truppe tedesche che avanzavano allo scoperto. L’assalto, nonostante le alte perdite da parte tedesca, è stato rinnovato più volte fino al tardo pomeriggio quando i comandanti germanici hanno decretato la ritirata dal campo di battaglia, lasciando sul terreno centinaia di morti e feriti che poi sono stati fatti prigionieri.

Bruxelles esulta per l’ennesima vittoria difensiva ma da Liegi giunge la notizia che il Forte di Evegnée si è arreso ed è stato occupato. I difensori superstiti sono stati fatti prigionieri.

Il fuoco dell’artiglieria pesante da 380 e 420 mm dell’artiglieria tedesca è stato spostato sui forti di Pontisse e Fléon e, dal pomeriggio inoltrato, su Chaudfontaine. Queste, insieme ai forti di Lantin e Loncin, sono le ultime postazioni fortificate ancora operative e in mano ai difensori. Tutti gli altri forti sono – stando ai comunicati germanici in parte confermati da quelli francesi – stati disabilitati, distrutti o catturati.

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Generale Paul Pau

A Mulhouse continuano gli scontri a distanza ravvicinata, casa per casa. Le truppe tedesche, ormai insediate nella città, si difendono strenuamente di fronte agli attacchi vigorosi delle truppe francesi che non riescono a fare breccia nonostante l’arrivo di rinforzi. Ci sarebbero pesanti perdite sopratutto da parte francese. Il generale Bonneau sarebbe stato trasferito a Limoges per incarichi d’ufficio e sostituito dal generale Paul Pau.

Il Governo di Parigi minimizza però l’azione nell’alta Alsazia e il fallimento dell’offensiva che aveva portato alla presa di Mulhouse e che è stata spezzata e respinta dalle truppe del Kaiser. Da Berlino si accusa Parigi di mentire nei comunicati ufficiali e si puntualizza che le perdite tedesche, su tutto il fronte occidentale, sono modeste mentre quelle francesi e del Belgio sono considerevoli, sopratutto per quanto riguarda i materiali avendo i tedeschi disabilitato o catturato molte postazioni difensive e decine di cannoni. Complessivamente Berlino si ritiene soddisfatta dell’andamento del conflitto.

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