E’ morto il Generale Pollio

Il malore improvviso – Le parole del Ministro della Guerra – Chi sarà il sostituto?

 

E’ deceduto oggi, mercoledì 1 luglio 1914, alle ore 9.15 circa il Tenente Generale Alberto Pollio, Comandante di Stato Maggiore dell’Esercito.

L’alto Ufficiale era giunto a Torino lunedì scorso e, come di consueto, aveva dimorato all’Hotel Turin. Ad accompagnarlo c’era il colonnello Traniello, addetto al Comando di Stato Maggiore. Il Generale era parso in ottime condizioni di salute e di buon umore e con grande appetito aveva consumato il pasto in compagnia dell’aiutante.

Martedì mattina, il Generale confidò di sentirsi un po stanco non per questo decise di rinunciare agli impegni pregressi. Dopo aver trascorso diverse ore esposto al sole e al caldo della giornata, disse al Colonnello di avvertire dei brividi di febbre. Accettando il consiglio dell’aiutante, Pollio decise di tornare in albergo per riposare. Consultato il parere di un medico, apprese di patire una leggera indisposizione gastrica.

I primi segnali d’allarme si ebbero nella primissima mattina di oggi. Alle 2.30 il Generale fece chiamare il Colonnello Traniello e dichiarò di avvertire seri dolori al petto. Subito venne convocato nuovamente il sanitario, Dottor Quadrone, per una nuova visita al termine della quale – confermata la diagnosi di indisposizione gastrica – venne somministrata al malato una iniezione di morfina per facilitarne il riposo.

Alle sette di mattina, il Generale risposava ancora.

Due ore più tardi, quando il Dottore fece nuovamente visita al paziente, il Generale venne trovato morto, ucciso da una paralisi cardiaca.

Queste le parole di commemorazione del Ministro della Guerra Grandi alla seduta pomeridiana alla Camera dei Deputati:

“Onorevoli deputati; con cuore profondamente rattristato e con la più viva commozione compio il doloroso ufficio di partecipare alla Camera la morte improvvisa del Tenente Generale cav. Alberto Pollio, capo di Stato Maggiore dell’esercito, avvenuta stamane per paralisi cardiaca, in Torino, dove si era recato per ufficio della sua altissima carica. L’animo non mi regge nel ricordare in questo momento angoscioso per l’esercito e per il paese le virtù militari e civili dell’illustre estinto, l’opera da lui compiuta come esimio scrittore e come comandante di truppe e sopratutto come capo di Stato Maggiore dell’esercito, carica che egli copriva da sei anni, e nella quale profuse tutta l’attività del suo ingegno multiforme, tutta la larga e lucida mente, tutta l’Instancabile attività della sua fibra robustissima, tutta la fede che egli ebbe sempre nella grandezza dell’esercito, in cui vedeva rispecchiata la grandezza della patria. Sopratutto all’impulso sapiente, alla personale opera del generale Pollio è dovuta la perfetta preparazione militare della nostra ultima impresa, preparazione che ha formato l’ammirazione di quanti in Europa e fuori sono versati nelle discipline militari. A lui dunque, vada l’onore e la gloria dei nostri successi. La sua morte è per l’esercito un lutto e ad un tempo una perdita gravissima, poiché egli era uno dei uostri più valenti e colti generali. La sua dottrina nelle discipline militari era universalmente conosciuta anche all’estero, dove le sue opere ebbero l’onore di parecchie traduzioni. Egli aveva tutte le qualità dell’uomo di guerra: serenità d’animo, fermezza di carattere, prontezza di intuito, abilità di comando, ascendente sugli inferiori, dai quali era sempre amato e stimato. Onore dunque alla sua memoria, che sopravviverà a lungo nelle fila dell’esercito ed alla quale l’esercito tutto rende solenne, e reverente omaggio.

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Il Gen. Pollio alle Kaisermanöver ( 1913 )

Il Tenente Generale Alberto Pollio era un esperto conoscitore della storia e della teoria della Guerra, con particolare riferimento al periodo Napoleonico, a lui particolarmente caro e al quale aveva dedicato molto interesse. La sua monografia sulla battaglia di Waterloo è universalmente apprezzata, specialmente nello stato maggiore Tedesco con il quale il Generale aveva svolto proficue esercitazioni in Slesia, nell’estate del 1913 allorquando aveva collaborato con lo scomparso Francesco Ferdinando.

Secondo indiscrezioni raccolte nel palazzo del Ministero della Guerra, il candidato che più probabilmente verrà scelto per sostituire il Generale Pollio al Comando dello Stato Maggiore dell’Esercito, è il Generale Luigi Cadorna che già era in lizza tra i tanti candaditi quando nel 1908 venne scelto appunto Pollio al posto del dimissionario Generale Tancredi Saletta.

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