salonicco

Difficoltà economiche e diplomatiche della Grecia

Il Governo Greco non sta certo passando uno dei suoi migliori periodi. Le gaffes a livello internazionale degli scorsi giorni e le difficoltà economiche che il paese sta attraversando stanno creando non poche difficoltà allo stato ellenico.

Alcuni giorni fa vi avevamo riportato la notizia dell’ufficiale greco che intercettava le comunicazioni francesi, recentemente decorato per questo atto… Poi lo scoppio del recente scandalo dei sacchi russi venduti alla Bulgaria. 37.000 sacchi appartenenti alla russia, indispensabili per la guerra di trincea, che dall’inizio del conflitto erano immagazzinati a Salonicco e requisiti dall’Intendenza greca, sarebbero stati ceduti alla Bulgaria, lo scorso dicembre, con la connivenza delle autorità greche. Alcune indiscrezioni giornalistiche proverebbero che tutto questo sia stato compiuto con la connivenza del ministro degli Interno greco Gunaris. Tali sacchi sarebbero stati acquistati dalla Banca centrale greca e spediti a sofia col pretesto di trasportare farina. Ora ci si mettono pure gli U-boot. Una presunta base a Corfù per rifornire i sommergibili e la relativa rete operativa per gestirlasarebbe stata scoperta dagli alleati dell’Intesa insieme ad altre 4 presunte basi minori in altrettante isole. Il Governo greco ha subito smentito tramite l’ambasciatore a Parigi il proprio coinvolgimento in tutte queste faccende ma ormai la situazione si sta facendo tesa.

Stephanos Dragoumis

Stephanos Dragoumis

Dragumis, l’ex ministro delle finanze, ha poi calcato la mano con pesanti giudizi circa lo stato delle finanze elleniche. In una recente intervista al Berliner Tageblatt ha menzionato il pesante deficit dello scorso anno, 180 milioni di dracme ed il fatto che ogni giorno di mobilitazione costa al governo 900.000 dracme. “Per noi la guerra è venuta parecchi anni troppo presto” dice, come se ci si dovesse augurare una guerra ogni tanto…
Il governo, con un disavanzo cresciuto già a 380 milioni cercherà di arrivare al bilancio con nuovi provvedimenti straordinari quali l’aumento delle tariffe postali e ferroviarie ed una tassa da pagare per coloro che non vorranno prestare servizio militare.

Alla fine dell’intervista il corrispondente del Berliner ha chiesto: “alla fine della guerra, la Grecia a chi chiederà i prestiti necessari per il risanamento?” La risposta dell’ex ministro è stata lapidaria:

“Ma dopo la guerra ci sarà ancora in Europa qualcuno che avrà denari?”

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