Dal fronte rumeno e dai Balcani

Un comunicato ufficiale rumeno riporta:

“In Transilvania, azioni parziali su tutta la fronte. In Dobrugia, lotta di artiglieria su tutta la fronte. Aeroplani nemici sganciarono bombe su Bucarest ove furono uccise 2 donne e 5 bambini, e su Cernovoda, ove le bombe caddero su un ospedale”.

Stando a quanto riportato da onti ufficiali austro-ungariche, gli assalti rumeni tentati ad ovest di Petroseny fallirono. Le forze congiunte austriache e tedesche di von Falkenhayn sono riuscite a riportare successi in diverse parti del fronte rumeno, in special modo a Sibiu.

La resistenza rumena resta tenace e, benchè in germania diano ormai per conclusa la battaglia di Sibiu, annoverandola tra le “grandi vittorie tedesche”, movimenti rumeni nell’area sembrano presagire ad un imminente contrattacco. Le vie della ritirata rumena infatti non sono state completamente taglate, come invece riportano comuicati ufficiali tedeschi. Rinforzi e rifornimenti riescono ancora a giungere da sud.

La regione di Monastir

La regione di Monastir

Più a sud, si combatte per la presa di Monastir. Gli alleato dopo un attento fuoco delle artiglierie hanno fatto avanzare le truppe sui villaggi di Petorak e Vakufleioi, a nord-est di Florina. La prima colonna d’assalto, marciante su Petorak è riuscita ad entrare nel paese.

Da Salonicco giungono notizie di altri ufficiali greci che hanno disertato per entrare a far parte delle forze insorte che si stanno organizzando al fianco dell’intesa. La popolazione insorse a Nauplia, Lemno e Samo aderendo al movimento nazionale. In particolare il prefetto di Nauplia è stato costretto ad abbandonare la città dietro minacce di morte.

Il generale Sotoris è il nuovo comandate di Sato Maggiore greco al posto del generale Moscopulos.

Fonti greche comunicano che l’ambasciatore tedesco ad Atene ha ufficialmente dichiarato che ogni imbarcazione greca che trasporti rinforzi a Salonicco sarà affondata dai sommergibili tedeschi.

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