La città di Valona è completamente trasformata. Ora è un vero e proprio campo trincerato in cui le forze italiane attendono il nemico. Il generale Piacentini, da poco al comando, ha definito le sue truppe come un’entità solida, compatta e determinata ad impegnarsi in una intensa lotta, pronta a tutto.
Lungo le vie del centro si vede un’intensa attività. Un continuo via vai di automezzi e militari italiani si muovono frenetici sorvolati da aeroplani che pattugliano la rada in cui sono ancorate le nostre corazzate.
Il grosso dell’esercito austriaco, circa 22 divisionio, si trova ora a nord del fiume Skumbi ma le nostre fonti ci segnalano che alcune avanguardie (circa 2 battaglioni) l’hanno già superato e stanno compiento perlustrazioni nel territorio circostante. Le forze bulgare, minori in umero rispetto all’alleato, sono sempre ferme a Elbassan.
L’avanzata austriaca segue ora il corso della Vojussa mentre un battaglione bulgaro si è avvicinato a Berat. La mancanza di strade nella regione sta mettendo a dura prova gli austriaci che si trovano a corto di rifornimenti. Sicuramente questa situazione si riperquoterà pesantemente sul futuro delle operazioni.
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