Chiarezza e Fermezza: l’Italia ha firmato il patto di Londra ed aiuterà la Serbia

Nella giornata odierna, alla riapertura dei lavori alla Camera il nostro Ministro degli Esteri, l’On. Sonnino ha tenuto un accorato discorso in cui ha ancora una volta chiarito le notre posizioni nello scacchiere internazionale informando i presenti che avendo sottoscritto il Patto di Londra, il nostro governo in piena concordia e solidarietà con le altre potenze alleate, intende perseguire una vittoria comune. Per questo motivo, ci impegnamo ad aiutare la Serbia in questo momenti di difficolta. Il Ministro non ha però dichiarato in quale forma questo aiuto verrà elargito. Il discorso è continuato ponendo l’accento sul fatto che non stiamo combattendo solamente per la sicurezza del confine ma anche per la libertà dell’Adriatico, per la tutela della resistenza serba contro le mire austriache. Da tempo il Ministro degli Esteri non teneva un discorso pubblico per questo motivo una gran folla s’è radunata nonostante la nebbia e la pioggia di fronte a montecitorio.

Di seguito alcuni stralci del discorso:

Per effetto della situazione creata tanto dalla violazione dei patti essenziali della Triplice Alleanza per parte dell’Austria-Ungheria … come della non riuscita delle trattative che tentammo con lei da dicembre a maggio … appare imperiosa la necessità di provvedere con le armi alla difesa dei nostri più vitali interessi di sicurezza e di indipendenza …

L’Italia ha proseguito nei balcani la tradizionale sua politica, continuata ormai durante parecchi lustri, ispirata al principio di nazionalità ed all’indipendenza dei popoli balcanici …

… Oggi l’esercito serbo, sotto il peso della duplice aggressione, cerca scampo verso il mare. Nonostante i lodevoli sforzi del corpo anglo-francese sbarcato a Salonicco, l’Italia non può rimanere insensibile all’angoscioso appello che giunge attraverso l’Adriatico. Faremo dunque al più presto quanto da noi dipende per portare soccorsoall’esercito di Re Pietro … la presenza della nostra Bandiera sull’opposta sponda dell’Adriatico gioverà pure a riaffermare la tradizionale politica dell’Italia nei riguardi dell’Albania,la quale rappresenta ora come in passato un interesse di primo ordine per noi.