Belgrado in rovina, austro-tedeschi spingono a sud

In un trionfante comunicato, Berlino vanta la conquista dell’intera città e l’avanzata delle truppe austro-tedesche sulle colline meridionali della capitale serba.
“Il nemico è stato respinto dove opponeva resistenza, il progresso delle nostre truppe continua”, prosegue il bollettino ufficiale germanico. Secondo quello austriaco le forze di Vienna “avanzano con successo verso sud-est mentre reggimenti austro-ungarici e tedeschi, entrati a Belgrado, hanno sgombrato la città dal nemico con combattimenti accanti nelle vie per poi inseguire il nemico nelle colline a sud-ovest e a sud-est della città”.
La riva meridionale del Danubio sarebbe ormai saldamente nelle mani delle forze tedesche che hanno messo in sicurezza importanti vie di comunicazioni e avanzano speditamente cercando di tenere il contatto con le forze serbe in ritirata.
La città di Belgrado è in rovina. In pochi giorni di combattimento oltre 6.000 granate di grandi dimensioni sono cadute sulla città devastando interamente due quartieri e causando gravissimi danni all’intera area urbana. La popolazione civile che non è riuscita a fuggire con le retroguardie serbe è costretta a vivere in condizioni miserabili.
Le forze austro-tedesche che hanno già varcato i fiumi conterebbero quasi 150.000 uomini a fronte di altri 200.000 in riserva. Testimoni oculari hanno assistito al passaggio del Danubio dei reparti di cavalleria tedesca con cui probabilmente Mackensen intende proseguire le operazioni in profondità per non dare tregua ai serbi.
I giornali londinesi, dopo giorni di ottimismo prima e di gravi accuse alla diplomazia dell’intesa, hanno mutato il proprio umore in greve pessimismo. A contribuire alle previsioni poco confortanti del Times, vi sono le analisi dettagliate e che lasciano poca speranza del Colonnello Repington, secondo le quali lo sforzo tedesco sul fronte serbo è destinato ad incrementarsi mentre le possibilità serbe di opporsi all’invasione sono assai ridotte non potendo l’esercito di Pietro contare su delle retrovie sicure, essendo minacciato dall’entrata in guerra della Bulgaria.
Le forze di Sofia sono il vero ago della bilancia e l’intervento anglo-francese in Grecia non sembra, secondo le stime diffuse dai giornali, in grado di controbilanciare le forze degli alleati della Germania. Pur tenendo conto, prosegue Repington, dei 70.000 soldati bulgari schierati sul confine greco, Sofia dispone di oltre 300.000 uomini da gettare alle spalle delle forze serbe mentre il corpo di spedizione anglo-francese, pur essendo stato rinforzato nuovamente da truppe prelevate da Gallipoli, al momento non raggiunge che un decimo delle forze necessarie per puntellare il fronte e impedire la caduta della Serbia.

Secondo le ultime notizie provenienti da Bucarest, imponenti forze bulgare si stanno schierando ai confini con la Romania e sarebbero in corso vaste opere di fortificazione con la costruzione di sistemi difensivi, lo scavo di trincee e la posa di reticolati di filo spinato.

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