Anthony H. G. Fokker

L'Ing. Anthony Fokker

L’Ing. Anthony Fokker

Anton Herman Gerard Fokker è il giovane pioniere dell’aviazione che sta creando scompiglio tra le linee dell’Intesa.

Nato a Kediri, Giava orientale nelle Indie Olandesi, il 6 aprile 1890, era figlio di Hermann Fokker possessore di una piantagione di caffè. All’età di 4 anni la famiglia torna in Olanda ad Haarlem. l’intenzione del padre è quella di dare a lui ed alla sorella un’educazione ti stampo olandese ma contrariamente alle intenzioni paterne, Anthony non si interessa molto allo studio. Dimostra però uno spiccato interesse per i motori e la meccanica. Abbandona la scuola superiore senza concluderla. In quegli anni inventò un pneumatico anti-foratura, purtroppo per lui era già stato brevettato.

L’interesse per l’aviazione fu destato dalle dimostrazioni di volo in francia di Wilbur Whright avvenute nel 1908. Nel 1910 il padre, visti i suoi interessi per la meccanica, decise di mandarlo in germania come

Fokker a bordo del primo Spin

Fokker a bordo del primo Spin

apprendista meccanico automobilistico. Anche qui le aspettative del padre furono disattese: ormai interessato solamente al volo, Anthony decise di iscriversi in una scuola di aviazione. Qui costruì il suo primo aereo, lo “Spin”. Questo aereo ebbe vita breve, ala guida di un suo amico si schiantò contro u albero andando distrutto. Ottenuto il brevetto di pilota e costruito un nuovo Spin, divenne famoso in patria il 31 agosto 1911 per aver sorvolato la chiesa di San Bavo ad Haarlem, la sua cittadina, durante i festeggiamenti per il compleanno della regina.

L’anno seguente viene fondata la Fokker Aeroplanbau a Johannisthal, vicino Berlino. In seguito aprì un secondo stabilimento a Schwerin e rinominò la sua azienda in Fokker Werke GmbH.

Fokker E

Fokker E

Allo scoppio del conflitto la fabbrica venne nazionalizzata dal governo tedesco, Fokker ne rimase comunque il dirigente e progettista. Fokker fu anche pilota collaudatore dei propri aerei, in occasione del recente sviluppo del Fokker E, volò e collaborò strettamente con l’asso tedesco Otto Parschau per lo sviluppo del velivolo. Lo stesso Max Immelmann in una sua lettera si disse molto colpito dall’abilità di Fokker nel pilotare i suoi aerei

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