Funerali a Vienna per le vittime di Sarajevo

Le esequie a Vienna per l’ultimo rito funebre – Gli Arciduchi sepolti al castello di Artstetten – Nuove manifestaioni anti Serbia e RussiaProseguono le indagini a Sarajevo

Sono giunte ieri sera alle ore 22.00 le salme degli Arciduchi trucidati a Sarajevo lo scorso 28 giugno. Ad attenderli, alla stazione di Vienna, c’era il Principe Montenuovo – capo economo della casa imperiale degli Asburgo e incaricato delle esequie – e l’Arciduca Carlo Francesco, nuovo erede designato, accompagnato da una vasta delegazione di ufficiali dell’Esercito della piazza di Vienna.

Le salme – custodite in due bare differenti nella forma e dimensioni – sono state condotte nella cappella di Hofburg dove si sono tenute le esequie funebri. La bara dell’Arciduca Francesco Ferdinando mostrava le insegne della Casa d’Asburgo mentre quella della Duchessa Sofia di Hohenberg portava solo un paio di guanti bianchi e un ventaglio nero.

Alla cerimonia non sono stati ammessi i dignitari delle delegazioni straniere nè gli stessi figli della coppia reale, ai quali è stato concesso solamente di mandare uno dei due bouquet di fiori ammessi.

montenuovo

Alfred von Montenuovo ( 1902 )

Per la modestia della cerimonia, più di una critica è stata mossa all’organizzatore Principe Montenuovo. In particolare si rammenta l’assenza del Kaiser Gugliemo II, ufficialmente indisposto per un leggero malore che ha costretto i medici a sconsigliare il viaggio verso Vienna, ma che più probabilmente con la propria assenza ha voluto sottolineare il malcontento per la scelta di escludere le delegazioni estere dalle esequie di Francesco Ferdinando con cui il Kaiser ha un legame di affetto e stima.

Nella notte le salme verranno trasportate per l’ultima tappa del loro viaggio verso il castello di Artstetten dove verranno infine inumate.

Nuovi incidenti si sono registrati a Vienna, poco dopo il passaggio del corteo funebre. Una grande folla si è riunita e una bandiera Serba è stata data alle fiamme. L’intervento della polizia si è reso necessario quando i manifestanti si sono diretti verso le ambasciate Serba e Russa. Un forte cordone di polizia ha sbarrato la strada alla folla e, con il ricorso alle armi, le vie di Vienna sono ritornate alla tranquillità solo dopo l’una di notte.

Intanto a Sarajevo proseguono le indagini che hanno portato alla scoperta di ulteriori particolari circa il complotto macchinato dal Princip e dal Čabrinović per uccidere l’Arciduca. Nel corso di una perquisizione presso la residenza del Princip, è stato arrestato Danilo Ilić, amico di quest’ultimo e coinvolto nella cospirazione. Ilić, avendo più di venti anni e rischiando quindi la pena capitale, ha presto iniziato a collaborare con gli inquirenti nella speranza di un giudizio meno severo.

 

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