Violentissimo terremoto ad avezzano

La città distrutta all’alba – Diecimila morti sotto le macerie – La difficoltà dei soccorsi – Il terremoto avvertito anche a Milano

 

Alle ore 7 e mezzo del 13 gennaio, la terra ha tremato ad Avezzano, in Abruzzo, con una violenza tale da abbattere ogni opera dell’uomo. Mentre persino il paesaggio cambiava forma sotto la violenza del terremoto, interi paesi venivano cancellati dall’energia distruttiva di uno dei terremoti peggiori dei nostri tempi.

La portata della devastazione è stata così ampia che nelle zone più colpite ogni edificio è crollato sepellendo gli occupanti sotto le macerie e isolando completamente la regione, abbattendo le linee dei telegrafo e distruggendo strade e ponti, mentre buona parte dei servitori dello Stato periva o giaceva gravemente ferita rendendo ancora più complicate le opere di soccorso.

Solo nel tardo pomeriggio del 13 le prime notizie della calamità giungevano nelle regioni circostanti l’epicentro del terremoto e spedizioni di soccorso si mettevano faticosamente in cammino verso le regioni più colpite dovendo affrontare un lungo, difficile e faticoso viaggio in terre completamente devastate e riplasmate dalla furia del cataclisma che ha fatto sollevare la terra producendo scarpate dove prima era pianura.

Da metà di ieri si è profilata la terribile verità: la città di Avezzano è stata completamente rasa al suolo e la popolazione della ridente cittadina, che stava conoscendo un boom enconomico dovuto al prosciugamento e alla bonifica dei terreni strappati al lago, è stata sterminata. Solo poche centinaia di persone sono sopravvissute e quasi tutti sono feriti in modo più o meno grave. Anche nelle terre circostanti Avezzano, diversi paesi sono stati distrutti e hanno praticamente cessato di esistere con solo un pugno di sopravvissuti gravemente feriti e privi di un riparo in cui trascorrere la notte.

Nell’intera Avezzano solo un edificio è rimasto miracolosamente illeso: tutti gli altri sono solo cumuli di macerie e mura sventrate. I soccorsi devono destreggiarsi in un mare di sofferenza, arrancare tra strade devastate mentre ovunque giungono grida di aiuto.

La violenza del terremoto è stata tale che anche all’Aquila diversi edifici hanno subito ingentissimi danni. Si sono registrati due decessi dovuti a dei crolli. Anche a Milano il sisma è stato avvertito distintamente dalla popolazione ormai sveglia che già si recava a lavoro.

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