Truffa nelle forniture militari

Si è conclusa la prima fase dell’indagine circa una presunta truffa nelle forniture militari che ha coinvolto tre aziende del torinese, sospettate di aver prodotto e venduto all’Esercito 1.500 paia di scarpe con una suola scadente e non conforme alle specifiche dell’appalto militare.

Lo scandalo è iniziato quando le scarpe, consegnate al locale deposito dell’Esercito, sono state sottoposte allo scrupoloso collaudo da parte del Tenente Soncino Alberto e Sottotenente Stecchi del Commissariato Militare che avrebbero constato la scarsa qualità delle forniture con particolare riferimento alle suole che risultarono confezionate con due piccoli strati di suola contenenti del cartone invece del prescritto cuoio, ben più resistente all’usura, al freddo e più costoso.

I due solerti militari avrebbero immediatamente contattato la Questura la quale avrebbe convocato i titolari delle tre ditte che hanno iniziato un deplorevole gioco di rimpallo delle responsabilità: la ditta vincitrice dell’appalto, della quale per ovvi motivi giudiziari non possiamo fare il nome, non avendo esperienza in forniture militari avrebbe contattato il titolare della seconda azienda il quale avrebbe poi commissionato il lavoro alla terza azienda che sarebbe quindi stata l’esecutrice materiale dell’opera di confezionamento delle scarpe.

Il Sig. M, titolare di quest’ultima azienda, ha fornito ai funzionari della Questura la seguente spiegazione: “Il mio è un piccolo laboratorio. Per far fronte alla grande quantità di scarpe che dovevo produrre ho contattato alcuni operai ai quali ho consegnato il materiale. Essendo finito il feltro, materiale usato per le suole, gli operai autonomamente hanno deciso di usare il cartone”.

La Questura indaga ancora sulle responsabilità mentre il Comune è intervenuto disponendo approfonditi controlli sulle aziende impegnate nella produzione di forniture militari.