Titanico sforzo tedesco a Verdun

Nonostante le gravi perdite subite nelle scorse settimane e le voci incontrollate che volevano il Comandante in Capo dell’Esercito germanico Erich von Falkenhayn ad un passo dal considerare fallita l’offensiva a Verdun, le forze tedesche sono nuovamente passate all’attacco in uno sforzo senza precedenti che le ha viste passare all’offensiva contemporaneamente su entrambe le rive della Mosa.

Dopo un breve ma devastante bombardamento, le colonne tedesche hanno abbandonato i propri ricoveri e si sono lanciate avanti puntando questa volta principalmente su Cote 304, nel tentativo di conquistare questa posizione strategica per poi investire il Mort-Homme. Nonostante l’intensità del fuoco tedesco, che pare aver raggiunto l’incredibile numero di 500 bocche da fuoco di grandi dimensioni su un fronte di appena due chilometri, le truppe francesi hanno tenuto la linea. Le truppe tedesche, sin dal momento in cui hanno abbandonato i propri ricoveri, sono state costantemente sotto il fuoco dell’artiglieria francese che, ben coordinata, le ha battute con straordinaria precisione diminuendone lo slancio e causando orribili perdite. A costo di tremende perdite, le avanguardie tedesche sono arrivate alla prima linea francese che ha vacillato e in più punti è stata costretta a ripiegare abbandonando metri preziosi nelle mani del nemico che li ha pagati con un tributo di sangue spaventoso.

Diversamente dalle altre offensive precedenti, questa volta le forze francesi non si sono perse di coraggio e hanno mostrato una combattività senza precedenti, lanciandosi al contrattacco più volte nel tentativo di stabilizzare il fronte senza cedere ai tedeschi il controllo di Cote 304. La furia dei combattimenti è andata aumentando nel corso della giornata. Le riserve tedesche, in mancia nelle retrovie per arrivare a dare manforte alle avanguardie impegnate disperatamente nel tentativo di aprirsi un varco, si sono trovate sotto il fuoco battente dell’artiglieria francese per il lungo tratto della marcia di avvicinamento, arrivando in prima linea a contatto con il nemico già stremate e dissanguate.

Su un terreno completamente devastato da settimane di combattimento, reso irriconoscibile, lunare per via delle voragini gigantesche scavate dall’artiglieria tedesca, le forze francesi e tedesche si sono date battaglia senza quartiere, arrivando spesso a combattere corpo a corpo e con interminabili lanci di granate da un cratere all’altro. Per i feriti e tanto meno per i morti non c’è stata alcuna pietà: i loro corpi sono rimasti sul terreno, senza soccorso o sepoltura, esposti alla pioggia di terra, pietre e micidiali schegge delle granate, proiettili vaganti di fucili e armi automatiche, spesso usati come materiale per improvvisate trincee.

Interi reggimenti sono annientati. Una compagnia francese, dopo il bombardamento iniziale e il primo urto con il nemico, è stata ridotta a 35 uomini dei 135 iniziali. I reparti tedeschi alla testa dell’offensiva hanno subito perdite persino peggiori. Verdun sembra un calderone infernale in cui le truppe fresche marciano verso la prima linea, perennemente spazzata dalle esplosioni, illuminata anche di notte dai bengala, costantemente sottoposta al fuoco di cecchini e mitragliatrici, per uscirne decimanti in pochi terribili giorni.

Eppure, nonostante la spinta offensiva tedesca si sia sviluppata contemporaneamente sulle due rive della Mosa per impedire ai francesi di distogliere forze e spostarle per far fronte alle criticità, gli uomini della Seconda Armata francese comandata dal Generale Petain, questa volta hanno sostenuto l’urto poderoso con una tenacia senza precedente, contro una forza d’attacco stimata in cinque divisioni di fanteria sostenute da non meno di 500 cannoni sulla riva sinistra e altri 400 sulla riva destra.

Gli unici successi ottenuti, sul far della sera di oggi, sono una generale avanzata di poche decine di metri in direzione di Cote 304 e la conquista di Cote 295. Ma, per contro, le forze tedesche ora uscite dai ricoveri e schierate sulle difese francesi già demolite dalla propria artiglieria, si trovano praticamente allo scoperto, impossibilitate a trincerarsi efficacemente e pericolosamente concentrate sotto il fuoco dell’artiglieria francese, perennemente coperta dall’imprendibile Mort-Homme.

La loro superiorità numerica, calcolata in 1,7 a 1, in queste condizioni tattiche rischia di trasformarsi in un fattore decisivo a favore dei difensori che si apprestano ora a trascorrere una delle notti più terribili, in attesa della resa dei conti, perchè sicuramente domani sarà ancora battaglia visto che nessuno dei due contendenti sembra intenzionato a rinunciare a Verdun.

FacebooktwitterredditpinterestlinkedinmailFacebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

'Titanico sforzo tedesco a Verdun' has no comments

Be the first to comment this post!

Would you like to share your thoughts?

www.notiziedalfornte.it: La prima guerra mandiale dopo 100 anni powered by P2Easy.com