Tedeschi trincerati sull’Aisne. Finisce la ritirata

La perdita di contatto – Le difese tedesche sull’Aisne – L’urto con il Corpo di Spedizione Britannico e la Quinta Armata – Pioggia di granate – Offensiva alleata spezzata – Perdite pesantissime – Eserciti dell’Intesa scavano trincee improvvisate

 

Come temuto nei giorni scorsi, le truppe tedesche in ritirata hanno compiuto il miracolo di sganciarsi dagli inseguitori e si sono ricompattate trasformando quella che all’inizio sembrava quasi una rotta in un ripiegamento su una posizione più solida dove arrestare il nemico in una posizione di vantaggio. La linea prescelta doveva essere quella dell’Aisne e così è stato.

Il Corpo di Spedizione Britannico e la Quinta e Sesta Armata francese sono stati troppo cauti nei primi due giorni e, avanzando lentamente intralciati anche da un campo di battaglia devastato dai bombardamenti e ricolmo di materiale abbandonato prima dalle truppe francesi in ritirata e poi da quelle tedesche, si sono lasciati scappare un’occasione irripetibile per incalzare il nemico e infliggere una sconfitta importante e forse decisiva. L’alto comando tedesco, d’altra parte, ha ben progettato il ripiegamento e la linea prescelta si è rivelata essere una delle più formidabili difese naturali dell’intero teatro occidentale.

Lungo l’Aisne i tedeschi hanno occupato le cime di una serie di colline alte dai 200 ai 300 metri, leggermende declinanti verso occidente. Protette dall’altezza, dai pendii – in alcuni punti dolci e in altri a terrazze – e dalla boscaglia dove appostarsi, le truppe tedesche hanno occupato la cresta di queste colline dalla quale possono dominare il campo di battaglia. Alle truppe alleate non è rimasto che attraversare l’Aisne su ponti di barche improvvisati e resti riparati alla meglio di ponti fatti crollare dai tedeschi in ritirata, e percorrere allo scoperto i lunghi declivi che li avrebbero portati a cozzare contro i il nemico.

aisne large

Soldati del Primo Cameronians riposano in una riparo improvvisato in una buca.

Sotto un fuoco violentissimo, senza nessun riparo e completamente allo scoperto, le truppe avanzanti hanno subito perdite devastanti e sono state più volte costrette a ripiegare. Le armi pesanti tedesche hanno inflitto anche gravi danni all’artiglieria inglese, composta da un numero di bocche da fuoco inferiore a quello nemico e di dimensioni decisamente inferiori, incapaci quindi di rispondere al fuoco a lunga gittata da posizioni sopraelevate.

Anche a costo di gravissime perdite, i rinnovati attacchi anglo-francesi contro la linea tedesca sono stati tutti infruttuosi. Stroncati da un fuoco preciso, letale e proveniente da posizioni di tiro molto vantaggiose per il difensore, su un terreno che non ha concesso alcuna manovra e copertura all’attaccante, gli attacchi sono stati presto sospesi e i comandanti, primo tra tutti John French, hanno ordinato alle truppe dell’Intesa di improvvisare dei ripari scavando delle trincee con strumenti impropri come coltelli e baionette per creare artificialmente i ripari che la natura del terreno non rendeva disponibile ai soldati.

Per tutta la giornata odierna le truppe tedesche hanno attuato una strategia di fuoco continuo con artigliera, mitragliatrici, armi portatili e persino fitti lanci di granate. Nello stesso tempo le truppe anglo-francesi proseguivano a scavare il terreno fino ad arrivare a oltre un metro e mezzo di profondità. Il tiro curvo dei minenwerfen tedeschi si è dimostrato temibile ed efficace anche in questo frangente, infliggendo alte perdite e raggiungendo talvolta anche i reparti che meglio avevano provveduto a trincerarsi.

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