Monte Zebio, Asiago

Strafexpedition, schieramenti verso una guerra di trincea

Il continuo pervenire in prima linea dei nostri rinforzi, le difficoltà logistiche e la stanchezza delle prime linee austriache hanno fatto sì che l’iniziale spinta austriaca si arenasse. Inesorabilmente questo teatro sta vedendo mutare la guerra di movimento iniziale in una guerra di trincea, un po’ come accaduto nei primi mesi sul fronte occidentale, l’iniziale attacco a sorpresa del nemico, in forze che sembrava inesorabilmente diretto al cuore delle nostre difese si è fermato.

In Val Posina, reparti nemici hanno strappato alcune posizioni difensive sulla linea dello Xomo e dell’Alba ma il mal tempo ha limitato le loro manovre facendo fallire l’assalto al Monte Giove convincendo i comandi a riportare in serata i battaglioni sulle linee iniziali.

In Val d’Astico il nemico non riuscì ad ottenere alcun significativo risultato anzi, i reparti della 3° e 44° Divisione, subirono forti perdite a causa del preciso tiro delle nostre artiglierie riuscendo ad arrivare solo fino al Ponte degli Schiri, fatto saltare dai nostri genieri alcuni giorni prima. Migliore sorte ebbero onvece le operazioni della 34° Divisione che riuscì ad impossessarsi di Monte Panocio potendosi così dispiegare in direzione di Monte Lamérle, prossimo probabile obiettivo.

Secondo nostre fonti, il pianoro del Novegno sarà l’obiettivo di un pesante attacco del 20° Corpo d’Armata austriaco nei prossimi giorni. Usando i tre gruppi di artiglieria pesante posizionate a Laghi, Castana ed Arsiero dovranno prepararsi a colpire Monte Giove, Malga Vaccarezze,  Monte Rione e Monte Covolo per preparare i successivi assalti della fanteria. Altri reparti nemici si stanno concentrando intorno a Melette in attesa dell’arrivo delle artiglierie prima di muovere all’attacco. Da alcuni gionri infatti continuano ripetuti assalti austriaci alle Melette, vitale caposaldo delle nostre divese. Se dovessero sfondare qui, avrebber una via preferenziale attraverso la Val Vecchia e il canale del Brenta per scendere in pianura. I rinforzi arrivati dall’Isonzo irano a rinforzare le difese di queso punto nevralgico. Battaglioni di alpini e della Brigata Sassari (151° e 152°) stanno giungendo in prima linea.

Il generale Cadorna, ben conscio della criticità della situazione, è giunto in mattinata a Breganze.

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