Monte Grappa

Strafexpedition nervosismo tra gli alti comandi austriaci

Le difficltà logistiche circa i rifornimenti per le truppe austriache iniziano a diventare critiche. Gli alti comandi si sono resi conto che ormai non sono più in grado di portare un simultaneo e credibile attacco sull’intera ampiezza del fronte come invece era stato fatto nei primi giorni dell’offensiva. Ormai potevano solo concentrare uomini e mezzi in piccoli settori sperando così di creare la tanto cercata breccia nelle nostre difese.

Presso il comando della 3° Armata le opinioni su dove portare l’assalto non erano per nulla concordi. Secondo alcuni ufficiali il settore da aggreire era quello di Monte Paù mentre altri puntavano invece al settore che va da Asiago a Cesuna.

Il generale Kövess stabilì di portare un attacco sulla linea Monte Busibollo, Monte Lemérle, monte Kaberlaba e Monte Sisemol e solo in seguito su Monte Paù. A tal fine, alcune nostre fonti ci informano che si ta effettuando un avvicendamento di truppe atto a portare rincalzi riposati in prima linea per dar maggiore slancio all’azione. L’11° Brigata austriaca, grazie al pesante appoggio degli obici da 305 mm tentarono l’assalto alle Melette presidiate dagli alpini del Morbegno e del Monte Argentera e dagli uomini della Brigata Sassari. Le artiglierie imperiali colpirono pesantemente Monte Castelgomberto, monte Fior e Monte Spill, terminato il loro fuoco l’11° Brigata partì all’assalto delle nostre trincee. L’attacco fu respinto dall’efficacissimo fuoco delle nostre artiglierie che, sebbene inferiori per numero e calibro, posizionate a Forte Lisser, su Monte Valbella e Colle del Rosso, riuscirono ad infliggere pesantissime perdite al nemico. Particolarmente colpito fu il 2° Reggimento Bosniaco che a causa della fitta nebbia venne colpito anche dai tiri più corti delle proprie artiglierie, i sopravvissuti dovettero vedersela con gli alpini del Battaglione Morbegno che ebbero la meglio.

Monte Fior e Castelgomberto all’alba del 5 giugno erano ancora ricoperti da unostrato di neve quando iniziarono ad arrivare i primi colpi delle artiglierie austriache. Le notizie che giungono dal fronte ci dicono che il fuoco, di una violenza incredibile è perdurato incessante sino alle 3 del pomeriggio quando iniziò lentamente a scemare. Alle prime ore della serà riprese nuovamente ad aumentare. Il nemico inizia ora a scendere in massa dalla Meletta Davanti e da Fontana Tre Pali: puntano sulla Colletta di Castelgomberto. Alle 9 di sera altri reparti nemici iniziano a giungere in primalinea rinvigorendo lo sforzo nemico. Gli Alpini del Morbegno, nonostante le perdite sono quelli che assorbono la maggior parte dell’urto riuscendo a resistere fin quasi alla mezzanotte.

Sul settore del Pasubio, un tentativo di attaccare alle spalle le nostre postazioni passando da Pian delle Fugazze è stato vanificato dagli uomini della Brigata Roma posti a difesa dell’abitato di Parrocchia.

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