Strafexpedition la 35° Divisione italiana è in rotta

Le nostre difese poste sulla linea Agno-Posina sono state annientate, perso il Colsanto, la minaccia di una avanzata sino a Thiene e Schio è concreta. La 35° Divisione, con le sue poche riserve è stata sconfitta, le artiglierie abbandonate e quando possibile rese inservibili ma diversi pezzi sono stati catturati dal nemico. La 34° divisione, stanziata sull’Altopiano dei Sette Comuni resta in una situazione critica ma per il momento regge l’urto dell’attacco nemico. Il generale Cadorna, rientrando a Udine in serata ha preso la decisione di creare una nuova armata per tentare di porre rimedio alla situazione, l’Armata di riserva, il cui comando sarà affidato al generale Pietro Frugoni. Per costituirla saranno prese truppe dalla 2° e dalla 3° Armata. Il compito di tale armata è quello di combattere nella piaura in caso di discesa austriaca dagli altopiani, minaccia quanto mai reale ad oggi.

L’avanzata imperiale prosegue senza particolari rallentamenti, il generale Dankl diede l’ordine all XXI corpo d’armata di assaltare la Vallarsa superando Matassone. L’VIII invece si divise su più bersagli, l’11° Brigata da montagna attaccò in Val Lagarina su Marco e sulla Zugna Torta mentre la 6° brigata riuscì ad espugnare il caposaldo di quota 1515. La 59° Divisione si è attestata tra Malga Cosmagnon e Malga Busa mentre la 12° Brigata arrivando a Borcoletta riuscì a conquistare il Passo della Borcola.

Il Pasubio sembrava ormai perso ma fortunatamente, il generale Dankl diede ordine di riorganizare la linea d’avanzata austriaca. Le forze ormai in marcia verso il Pasubio della 18° Brigata furono fatte retrocedere sino al passo per consentire alla 12° di ripiegare fino a Rovereto. Questa insperata opportunità ha consentito ad alcune truppe italiane di andare ad occupare l’acrocoro del Pasubio. Da Cima Palon gli italiani poterono fermare una colonna asutriaca che stava faticosamente avanzando sulla neve arrivando da Monte Roite. La situazione ora vede austriaci ed italiani arroccati sui due basiotni del Pasubio, il “Dente italiano” ed il “Dente austriaco”.

L’avanzata del XX Corpo d’Armata austriaco non si è fermata. A Laghi, Cimon dei Laghi, Monte Seluggio continuano ad avanzare e ad arrivare altri uomini. Il genio sta riadattando le mulattiere della zona affinche possano consentire un maggior transito di artiglierie, uomini e materiali soprattutto in zona Campoluzzo e Passo della Vena.

Le truppe nemiche hanno iniziato a muovere ora anche tra la Valsugana e la Val d’Astico muovendo sull’Altopiano di Vezzena. Un attacco austriaco eseguito in giornata permise la cattura della fortificazione di Spitz Leve facendo prigionieri e catturando 2 cannoni. Cade anche Monte Manderiolo, dove le nostre difese sono statecolte di sorpresa in mattinata.

L’arrivo nel pomeriggio di effettivi della Brigata Alessandria in soccorso agli uomini del 73° Reggimento di Fanteria permise di reggere l’urto dell’assalto a dosso Marcai di sopra. La Brigata Alessandria era appena giunta dal Friuli dopo 40 ore senza sosta di viaggio in condizzioni molto precarie su automezzi dell’esercito. L’assalto sul Costesin portato dall’87° e 96° Reggimento austriaco è stato fermato dalle nostre artiglierie che li hanno colpiti  da Bosco Posellaro. Un ultimo assalto fu tentato la notte ma respinto dalla Brigata Ivrea.

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