Monte Zebio, Asiago

Strafexpedition italiani in rotta in Val d’Assa

La Val d’Assa è il teatro di un drammatico spettacolo: le truppe italiane sono ormai in rotta e l’avanzata dell’esercito austriaco sembra inarrestabile. Le avanguardie nemiche sono praticamente a ridosso dei nostri che cercano di sfuggire cercando di limitare le perdite umane e materiali. A complicare la situazione ci si mette pure il meteo che imperversa con piogge e temporali che ad alta quota vogliono dire tempeste di neve. Il vantaggio psicologico del nemico comunque è bastato a superare queste difficoltà rendendo possibile il consolidamento delle recenti conquiste di  Bocchetta e Cima Portule, del Corno di Campo Verde e del Monte Pallone, da qui la spinta verso le valli di Portule e Galmarara è questione di poco, per questo motivo l’Alto Comando Imperiale decide di mettere in campo anche le riserve della 6° Divisione per permettere un ulteriore spinta e pressione sui nostri fanti.

Il 3° Corpo d’Armat per il momento resta fermo sulle posizioni ottenute ieri sull’Altopiano dei Sette Comuni, è in attesa del 1° Corpo d’Armata che è partito oggi da Trento per raggiungere l’altopiano.

Le pessime cndizioni climatiche ci sono state favorevoli sull’acrocoro del Pasubio fermando le iniziative di attacco austriache, un tentativo di accerchiamento partito da Passo Borcola condotto dalla 18° Brigata di montagna austriaca è fallito proprio a causa del maltempo, si dovettero fermare poco dopo l’abitato di Griso. Stessa sorte sul Monte Cimone per la 3° Divisione, fermata dalla nebbia non ha potuto attaccare le nostre postazioni in vetta.

Un nostro Battaglione di bersaglieri ha invece ha tentato un contrattacco in zona Roana contro la 28° Divisione autriaca ma furono respinti. I nostri Comandi non appena appresero la disfatta sul Portule diedero ordine di contrattaccare e riconquistare le posizioni perse facendo avanzare la Brigata Alessandria ma le postazioni cadute in mano nemica erano da poco state consolidate e per i due Battaglioni della Landwher appoggiati dalla precisa artiglieria austriaca ebbere goico facile nel respingerci.

Da Cavalese la 2° Brigata da montagna, presa la direzione per Pergine si diresse poi a Monte Rover. La 18° Divisione Imperiale prese parte a combattimenti di minore intensità tra Strigno e Spera contro alcuni reparti di Alpini e Finanzieri.

Lo spostamento di truppe a rinforzo delle nostre prime linee sta iniziando a farsi sentire. Numerosi rinforzi hanno iniziato a confluire nelle aree più critiche del fronte per tamponare le perdite e l’avanzata austriaca. Le stazioni di Vicenza, Bassano e Thiene sono piene di tradotte militari cui fanno seguito colonne di automezzi per portare uomini al fronte a ritmo serrato. La maggior parte di essi provengono dall’Isonzo e sono stremati dal lungo e faticoso viaggio, ad aggravare la loro situazione la mancanza di atrezzature (coperte, teli tenda ecc) adatte ad affrontare un clima ancora rigido.

FacebooktwitterredditpinterestlinkedinmailFacebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

'Strafexpedition italiani in rotta in Val d’Assa' has no comments

Be the first to comment this post!

Would you like to share your thoughts?

www.notiziedalfornte.it: La prima guerra mandiale dopo 100 anni powered by P2Easy.com