Strafexpedition gli austriaci muovono nonostante la pioggia torrenziale

Il maltempo ha segnato anche la giornata odierna ma i movimenti austriaci non si sono fermati. La 12° Brigata da montagna ha dato il cambio alla 6° sulla cima dello Zugna in modo da consentirle di procedere verso Passo Borcola. La 18° è ormai prossima a Col di Xomo. A questo punto, nei piani del generale Dankl restava solo la conquista delle cime ad est della Val d’Astico prima di sferrare l’assalto finale al Monte Cengio. Secondo il suo piano d’azione una volta preso il Cengio e il forte di Punta Corbin si sarebbero potute riposizionare le artiglierie pesanti nei boschi di Monte Cimone e di qui utilizzarle per l’assalto successivo al Priaforà ed al Novegno. Dall’abitato di arsiero, alcune avanguardie nemiche hanno tentato di risalire verso Cima Arde ma sono stati efficacemente respinti dai Granatieri di Sardegna. I movimenti del resto delle truppe lasciano intendere la preparazione all’assalto verso Monte Chiesa e l’Ortigara mentre la 12° Brigata ha occupato Camporovere e il Monte Katz.

Sul Monte Morsiagh alcuni nostri reparti della Brigata Catanzaro sono riusciti a reimpossessarsi di 5 nostri pezzi di artiglieria catturati dal nemico durante la nostra ritirata. Ci sono voluti più assalti ed il sacrificio di molti soldati.

La spinta iniziale che ha haratterizzato i primi 10 giorni dell’offensiva sembra estinguersi, l’effetto sorpresa è ormai svanito e le nostre difese, rinforzate dall’afflusso di uomini dall’Isonzo stanno consolidandosi e riescono a controbattere le iniziative nemiche in più settori del fronte. Nella notte tra il 27 ed il 28, in Vallarsa, un attacco a sorpresa di alcuni reparti nemici che sono risaliti silenziosamente verso la vetta dello Jocole sono stati respinti, dopo un iniziale successo che li aveva fatti procedere oltre le nostre linee difensive.